mercoledì 15 febbraio 2012

SCUOLE CHIUSE: I BAMBINI "DOVE LI METTO"? (classi-pollaio, scuole-conigliere e insegnanti baby-sitter)


Ordinanza del sindaco di Altamura per il 15/02 di chiusura delle scuole. Causa: maltempo e pericolo ghiaccio.

Stamattina un sole prepotente ha fatto saltare i nervi di qualche genitore che si è domandato anche:
a) perché le scuole chiudono per qualche fiocco di neve e un po' di ghiaccio?
b) e i bambini dove li metto?
Tralasciando, per un attimo, le valutazioni metereologiche (l'ordinanza è di ieri quando il tempo sembrava promettere il peggio ma, in effetti, oggi sembra abbastanza eccessiva!) ci ha colpito leggere i commenti di genitori preoccupati di dove lasciare i pargoli e - almeno apparentemente - del tutto disinteressati dell'attività didattica persa.
La scuola sembra, nell'immaginario di costoro, un parcheggio, gli insegnanti, dei baby-sitter. Poco importa se i nostri figli imparano qualcosa o meno, ciò che conta è che possiamo lasciarli da qualche parte, al sicuro, mentre siamo a lavoro.
La scuola, però, è o dovrebbe essere molto di più: è il luogo della formazione, è l'unico posto in cui le differenze sociali dovrebbero almeno attenuarsi, permettendo a tutti di apprendere e ai più meritevoli (così dice la Costituzione) di accedere anche ai più alti livelli di istruzione.
Nella fretta del lavoro (per chi ce l'ha) ce lo siamo dimenticato.
Non è solo colpa nostra. Il modello produttivo non considera rilevante il lavoro di cura dei figli e lo demanda alle donne casalinghe o ai nonni disponibili. Tutti gli altri devono trovare una soluzione perché lavorare meno è un sacrilegio, soprattutto in tempo di crisi.
Insomma la scuola ci serve, si, ma solo per tenerci i bambini.
E per questo poche proteste si levano se le maestre/i maestri delle elementari diventano il/la maestra (l'importante è che restino a scuola almeno tutta la mattina) con buona pace dell'alto livello di insegnamento raggiunto dalla scuola primaria italiana soprattutto grazie alla specializzazione dei docenti (a cui oggi si chiede giustamente la laurea, perché per insegnare a dei bambini bisogna essere più che preparati!)
- solo qualcuno si lamenta se le classi sono composte anche da 28-30 alunni, con conseguenze devastanti soprattutto su quei ragazzi che hanno bisogno di essere seguiti più da vicino (tanto se c'hai i soldi c'è CEPU!)
- sono pochi coloro che hanno lottato contro le assurdità che deriverebbero dal "dimensionamento scolastico": dopo le classi-pollaio, le scuole-conigliera.

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