giovedì 18 novembre 2010

LEGGE sull'ACQUA PUBBLICA, CONGELATA. Lettera del Comitato Pugliese a Losappio.


Una settimata fa, Michele Losappio (capogruppo di Sinistra Ecologia e Libertà), aveva proposto di approvare la legge della regione Puglia sull'acqua pubblica "CONGELATA". Ergo: facciamo una legge e contestualmente ne blocchiamo ogni effetto fino a data da destinarsi.
Voi direte: ma a che serve? Già! A che serve?

Dopo che diversi di noi si sono chiesti "A che serve?" sul web, lo stesso Losappio ha mandato una mail al Comitato Pugliese Acqua Bene Comune nella quale spiega il perchè della sua proposta. (LEGGI QUI).

Qui sotto la risposta del Comitato Pugliese a Losappio.

Al Capogruppo di Sinistra Ecologia e Libertà,

Losappio Michele

15 novembre 2010

Egr. Consigliere Losappio,

nel prendere atto della sua comunicazione in merito alla discussione interna alle competenti Commissioni consiliari, che ha portato alle proposte di predisporre un'eventuale sospensione degli effetti della legge regionale sulla ripubblicizzazione di Aqp, oppure di far votare sul punto una raccomandazione posta all'Odg del Consiglio, il Comitato pugliese "Acqua Bene Comune" ritiene di dover far presente alcune considerazioni.

A noi risulta, in effetti, che nel corso dei lavori preparatori del Tavolo tecnico congiunto tra Regione Puglia, Comitato pugliese “Acqua Bene Comune” e Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, che ha elaborato il ddl, poi varato dalla Giunta e successivamente da questa inoltrato alle commissioni consiliari competenti, la possibilità che da parte di organi tecnico-giuridici o di forze politiche si sollevassero dubbi e rilievi di incostituzionalità era stata già vagliata, e si era comunque di comune accordo deciso di procedere alla stesura del ddl, contenente principi costituzionalmente cruciali condivisi da tutte le componenti del Tavolo tecnico, compresa la Regione, principi tra i quali figurava e figura la "non rilevanza economica" dell'acqua in quanto bene comune e patrimonio dell'umanità.

La decisione allora condivisa di procedere nonostante i dubbi possibili di una parte della dottrina giuridico-costituzionale ci è sembrata e ci sembra un atto politicamente rilevante e qualificante, e oltretutto non insensato giuridicamente, dal momento che un'altra parte, non certo secondaria, della dottrina, con il supporto di argomentazioni di alto profilo, ha espresso - anche nel corso dei suddetti lavori preliminari del Tavolo tecnico - il proprio parere favorevole circa la costituzionalità del disegno di legge di cui si discute.

Ciò considerato, ci appare quantomeno singolare che ora le obiezioni circa l'incostituzionalità del ddl, sollevate dall'Ufficio legislativo della Regione, risultino inattese e comunque tali da cogliere impreparate le forze politiche che sostengono l'attuale governo regionale; per meglio dire, ci appare singolare che, benché il "rischio" fosse noto e le possibili obiezioni di incostituzionalità già discusse, in nessuna occasione, da quando il ddl è stato elaborato e poi approvato dalla Giunta e presentato in Consiglio, fosse mai stata ipotizzata una proposta simile a quella che, stando alla sua e-mail, l'assessore Amati ha avanzato: ci riferiamo alla ipotesi di "sospensione".

E l'ipotesi di una legge (regionale o meno) che si autosospende a tempo indeterminato nel momento stesso in cui viene varata e cioè proprio quando dovrebbe entrare in vigore - questa sì - ci sembra francamente irrituale se non addirittura un po' bizantina.

Dunque, se la maggioranza delle forze politiche presenti in Consiglio e nelle Commissioni ritiene tuttora - come al termine della sua e-mail lei peraltro ribadisce - che il disegno di legge che è in discussione nelle competenti Commissioni consiliari sia giusto e costituzionale, a nostro parere non ha senso che se ne chieda l'approvazione in questa forma puramente "apparente" (con una sospensione di fatto a tempo indeterminato, che darebbe luogo a una legge-vetrina priva di qualsiasi efficacia); perché se poi lo si ritiene, viceversa, inopportuno o addirittura incostituzionale, forse è il caso di esplicitare le riserve in maniera chiara e priva di equivoci, visto che i cittadini hanno in primo luogo il diritto ad essere informati in modo trasparente e puntuale, per poter trarre poi le loro conclusioni.

Non ci risultano comprensibili d'altra parte il senso, l'ambito di efficacia e il contenuto di una eventuale "raccomandazione" consiliare alternativa a una sospensione incorporata nel testo della legge, né quindi comprendiamo in che modo questa soluzione possa rappresentare un "compromesso" accettabile.

In ogni caso, continueremo a seguire come sempre con molta attenzione l'iter di discussione del ddl sino alla auspicata approvazione finale, perché è proprio questa attenzione costante che i cittadini pugliesi che sostengono il percorso di ripubblicizzazione di Aqp, e che si informano puntualmente su tutti i suoi sviluppi, ci chiedono.

Cordiali saluti.

Comitato pugliese “Acqua Bene Comune”


Post post: si è diffusa oggi la notizia che la Corte costituzionale ha bocciato i ricorsi di alcune regioni (tra cui la puglia) contro l'art. 23 bis della L. 133/08 modificato dall'art. 15 della L. 135/09 (cosiddetto decreto Ronchi).
La sentenza è lunghissima e ci torneremo presto.

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