giovedì 1 luglio 2010

1° Luglio: sciopero dei magistrati e manifestazione contro la Legge Bavaglio



Oggi i magistrati protestano...sapete perché?
I magistrati -afferma un comunicato della Anm (Associazione nazionale magistrati) - sono consapevoli della crisi economica in cui versa il Paese e non intendono sottrarsi al loro dovere di cittadini e di contribuenti, ma devono denunciare che le misure approvate dal Governo sono ingiustamente punitive nei loro confronti e di tutto il settore pubblico. E' inaccettabile essere considerati non una risorsa, ma un costo o addirittura uno spreco per la giustizia.
Questa manovra -afferma la nota-
1)incide unicamente sul pubblico impiego, senza colpire gli evasori fiscali (gia' beneficiati da numerosi condoni), i patrimoni illeciti, le grandi rendite e le ricchezze del settore privato; 2)paralizza l'intero sistema giudiziario e scredita e mortifica il personale amministrativo; svilisce la dignita' della funzione giudiziaria e mina l'indipendenza e l'autonomia della magistratura; 4)incide in misura rilevante sulle retribuzioni dei magistrati nella prima fase della carriera, soprattutto dei piu' giovani che subiscono una riduzione di stipendio fino al 30 per cento. Questo significhera' allontanare i giovani dalla magistratura; 5)colpisce in maniera iniqua, indiscriminata e casuale. Ad esempio, un pubblico dipendente (magistrato o altro funzionario) con uno stipendio lordo di 150.000 euro subira' un taglio di stipendio di 3.000 euro lordi l'anno (cioe' il 2% dello stipendio), mentre un magistrato di prima nomina con uno stipendio lordo di circa 40.000 euro subira' tagli complessivi per circa 10.000 euro lordi l'anno (circa il 25% dello stipendio)''.
'L'Anm -prosegue la nota- chiede al Governo interventi strutturali che consentirebbero di ridurre le spese nel settore giustizia e di recuperare risorse per lo Stato, secondo le proposte piu' volte avanzate dalla magistratura associata:
a)la soppressione dei piccoli Tribunali, delle sezioni distaccate di Tribunale e della meta' degli Uffici del Giudice di pace; misure che consentirebbero di risparmiare, a regime, decine di milioni di euro;
b)il recupero delle pene pecuniarie e delle spese di giustizia, circa 1 miliardo di euro l'anno;
c)la sospensione dei processi con imputati irreperibili (che costano decine di milioni di euro solo per il pagamento delle spese di patrocinio). I magistrati intendono denunciare all'opinione pubblica e al Paese le gravi disfunzioni del sistema giudiziario, rappresentando le attivita' di supplenza di cui si fanno carico quotidianamente nell'interesse dei cittadini''.

Se i magistrati hanno deciso di fermare la macchina della giustizia, la Federazione nazionale della Stampa e numerosissime associazioni hanno deciso di fermare l'attenzione dell'opinione pubblica sulla legge bavaglio ovvero il disegno di legge che ridisegna le regole per l'utilizzo e la pubblicazione delle intercettazioni.
Le due proteste non sono unite solo dalla data scelta ma anche dall'oggetto comune: la giustizia. Troppo lenta, troppo invasiva della privacy (invocata per proteggere alte cariche dello stato ma inesistente quando si tratta, ad esempio, di stranieri), troppo politicizzata, dicono.
E sul banco degli imputati finisce anche chi racconta i processi e quindi la stampa e così, anzicché limitarsi ad applicare le norme che già tutelano la dignità di indagati e imputati e proteggono la segretezza degli atti processuali, si decide di impedire del tutto la pubblicazione delle intercettazioni e, addirittura, di rendere farraginoso e ancor più difficile il ricorso a questo importantissimo mezzo di ricerca della prova.
Eppure la cronaca e la critica giudiziaria sono essenziali alla democrazia.

All'interno delle società democratiche deve riconoscersi alla stampa e ai mass media il ruolo di fori privilegiati per la divulgazione extra moenia dei temi agitati all'interno delle Assemblee rappresentative e per il dibattito in genere su materie di pubblico interesse, ivi compresi la giustizia e l'imparzialità della magistratura. Il ruolo fondamentale nel dibattito democratico svolto dalla libertà di stampa non consente in altri termini di escludere che essa si esplichi in attacchi al potere giudiziario, dovendo convenirsi con la giurisprudenza della Corte EDU allorchè afferma che i giornali sono i "cani da guardia" (watch-dog) della democrazia e delle istituzioni, anche giudiziarie (tra molte: Kobenter e Standard c. Austria caso n. 60899/00). Proprio la Giurisprudenza CEDU ha costantemente ribadito che questi ultimi costituiscono il mezzo principale diretto a garantire un controllo appropriato sul corretto operato dei giudici. Sulle medesime premesse, la giurisprudenza di questa Corte ha già da tempo riconosciuto come sia, da un lato, "di enorme interesse per la comunità nazionale la corretta e puntuale esplicazione dell'attività giudiziaria e, dall'altro, come critica e cronaca giornalistica volte a tenere o a ricondurre il giudice nell'alveo suo proprio vadano non solo giustificate, ma propiziate" (Cass. sez. 5^, n. 3743 del 23.1.1984, Franchini, in Cass.pen. 1984, 1539). [CASSAZIONE 25138 del 2007]

La Federazione nazionale della Stampa italiana (FNSI) insieme con numerose associazioni promuove il primo luglio a Roma e in altre località d’Italia una mobilitazione nazionale contro il disegno di legge Alfano. "Un’iniziativa nel segno della Costituzione, per dar voce ai soggetti e ai temi che verrebbero oscurati se passasse un provvedimento che colpisce al tempo stesso il lavoro dei giornalisti e il diritto dei cittadini di conoscere le vicende del Paese"-


La manifestazione avrà luogo anche a Bari.

Giovedì 1 luglio a Bari, in Piazza della Libertà, presso il porticato antistante il Teatro Piccinni, si terrà la manifestazione nazionale promossa dalla FNSI contro la proposta di legge del Governo nota come “Legge Bavaglio” a cui il Popolo Viola aderisce.
Abbiamo il dovere di protestare contro questo decreto perché vogliamo che l’informazione sia libera e soprattutto alla portata di tutti.
Chiediamo a tutti voi di partecipare a questo importante evento.
Vi aspettiamo dalle 19.30.

“DISOBBEDIENZA CIVILE ALLA LEGGE BAVAGLIO”

Il popolo viola Bari.

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