venerdì 17 settembre 2010

LA POLITICA senza i politici, la MAFIA cercata e quella che cerca.



Quando oltre 50 cittadini non legati ad un gruppo preesistente spengono la tv e si incontrano per dire NO alle Mafie e vergognarsi ed INDIGNARSI allora vuol dire che non tutto è perso! Che è ancora possibile fare Politica. Certo non si possono ignorare le parole gravissime di Angela Miglionico (“quando è morto Dambrosio, in comune erano tutti dispiaciuti!”) che hanno gettato nello sconforto più nero gli animi di chi era presente, ma siamo di fronte ad una triste eccezione. L'incontro di ieri sera è stato convocato via Internet, via Facebook e si è materializzato in un'assemblea partecipata da cittadini che sentono la necessità di incontrarsi, di parlare, di condividere un disagio (ed una rabbia) dinanzi alla deriva culturale, morale e civile che sembra attanagliare da diverso tempo la nostra Altamura. Se questi momenti lasciano un segno è quello di chi è stanco di delegare e decide di partecipare, fare qualcosa in prima persona. Tanti gli interventi (oltre 20) che si sono succeduti, (quasi) tutti in ordine e che hanno rappresentato il nocciolo dell'incontro. C'è chi ha chiamato in causa le responsabilità di ognuno di noi, chi se la prendeva con i governanti, chi ha suggerito di coinvolgere la componente imprenditoriale della nostra città, chi vorrebbe che le istituzioni fossero d'esempio (quanto a legalità e trasparenza), chi inviterebbe i rappresentanti di comune, provincia, regione chi, dei politici, proprio non ne vuole sentir parlare, chi vorrebbe che la manifestazione fosse prerogativa della società civile, chi mette in guardia delle generalizzazioni, chi partirebbe dalla scuola, chi farebbe un volantino, chi farebbe una festa chi farebbe MEMORIA di quanto accaduto da 10-15 anni a questa parte. C'è stato persino qualcuno (indovinate chi?) che ha detto che la mafia e la legalità sono due cose diverse e la manifestazione “o dev'essere contro la mafia o dev'essere per la legalità”. Fantastico! Poi c'è stato un ragazzo che ha offerto a tutti uno spaccato (sul mondo giovanile e non solo) che nessuno vuole più vedere e di cui nessuno vuole più parlare. Si tratta del business delle dipendenze. Il giovane parla dei suoi coetanei che si chiedono chi prenderà il posto di Dambrosio che garantiva la qualità del fumo, dell'erba...? La MAFIA CERCATA. Sorrideva il ragazzo, ma le sue parole erano pesanti come macigni. Droga, alcol, gioco d'azzardo (più o meno legalizzato)... sono il volano finanziario della malavita che poi reinveste in attività “pulite”. Da diversi anni, però, la scuola e le altre agenzie educative hanno rinunciato a questi argomenti, quasi fossero passati di moda. Cerca la mafia anche chi chiede soldi agli usurai. Chi della lotta alla mafia ha fatto la propria ragione di vita (Don Ciotti e quelli di LIBERA ad esempio) sanno bene che l'educazione alla legalità deve partire da un uso responsabile del denaro. Poi c'è la mafia che ti cerca, quella delle estorsioni, delle minacce, del racket.... Stare lontano dalla prima dipende quasi esclusivamente da noi, dalla vita che vogliamo, dalle emozioni più o meno vere che vogliamo provare, dal senso del bello che è in noi. Siamo certi che la manifestazione potrà avvalersi del contributo di ognuno degli intervenuti. Tutti concordavano sulla necessità di iniziare un percorso che possa trovare continuità. Quando il cittadino spegne la tv ed incontra altri cittadini per parlare del proprio futuro e della possibilità di risolvere i problemi di tutti, fa Politica. Smette di pensare al singolare e... fa paura ai potentati.

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