lunedì 13 settembre 2010

La faccia pulita delle mafie




L'apparizione radiofonica del Sindaco di Altamura Mario Stacca, ha qualcosa di surreale. Andare ai microfoni di Radio Regio Stereo (la radio scomoda, la voce libera...) di Alessio Dipalo – in questo momento storico – può essere letto come un messaggio. Dipalo non è certo uno che le manda a dire, anzi. Andare nella sua Radio, la radio contro tutte le mafie è stata una “genialata”. Sarebbe interessante sapere CHI ha invitato CHI.

Dopo un doveroso (?) incipit religioso in cui si discorre delle festa della Madonna del Buoncammino (il sindaco affida l'amministrazione comunale alla protezione oltre che nelle risposte forti delle istituzioni), Michele Lospalluto sollecita il sindaco sulle relazioni di Dambrosio con esponenti politici altamurani, ma il sindaco glissa: “queste situazioni le chieda agli interessati”.
Quanto ai rapporti tra il primo cittadino e Dambrosio, il sindaco spiega che “non ci sono stati rapporti personali, di dialogo continuo. Presso il comune, non è mai venuto. Ci si limitava al saluto. Sappiamo tutti che era una persona molto affabile ed educata”. Appunto: “era una persona con un alto senso di educazione”.
Del resto, ricorda il Sindaco, “nell'ambito sportivo era molto conosciuto e aveva rapporti incrociati con tantissima gente, con tantissimi altamurani, con tantissimi giovani”.
Anche Stacca (come altri esponenti della sua maggioranza vecchia e nuova) pare concentrarsi solo sulla metà buona di colui che gli inquirenti hanno definito un capo della malavita murgiana.
Insomma sembra che sia opinione diffusa che un delinquente per essere tale debba essere per forza un cozzalo che fanculizza la gente per strada, va in giro sporco, porta la lupara e la coppola.
L'abito fa il monaco, dunque.
Questa visione, questa versione, non deve però impedirci di vedere e di parlare anche dell'altra metà, la metà "brutta".
E se l'antimafia dice delle cose gravi su qualcuno già condannato per tentato omicidio, beh, non possiamo non tenerne conto. E questo dovrebbe valere soprattutto per chi occupa un ruolo pubblico.
Ed invece pare che su questa metà e sui suoi rapporti con l'Altamura bene non si debbano fare troppe domande perché altrimenti l'informazione diventa "distruttiva", perché questa è materia da investigatori, non da giornalisti.
L'informazione deve essere costruttiva, dice il Sindaco.

Degne di nota anche le prese di posizione di diversi politici (destra e manca). Fatte salve le solite eccezioni, tutti a parlare di problema sicurezza, di necessità di maggiori controlli. Qualcuno addirittura parla di necessità di rispettare il dolore delle famiglie. In silenzio, no?
Una domanda: ma ad Altamura, dopo tutto il macello che sta emergendo (ammesso e non concesso che lo si ignorasse) si può parlare di Mafia, o no?
L'informazione costruttiva dicevamo.
Essere costruttivi vuol dire censurare la parola MAFIA? Il giornalista è costruttivo quando non chiede conto delle telefonate tra Nico Dambrosio (presidente del consiglio Comunale di Altamura) e Pasquale Lomurno (segretario del sindaco) con i Columella? E' costruttivo ignorare le intercettazioni pubblicate da Barisera in cui si parla di soldi, buste, mani abituate a contare soldi...?
Alle domande di un ascoltatore (thanks to A.Ferrante) su queste intercettazioni il sindaco risponde che: “bisogna capire queste intercettazioni, non la veridicità, perché sono senz'altro vere. Ma bisogna vedere se il contenuto è stato concepito per creare sospetti od altro...se questi si divertono nel deridere questo o quest'altro soggetto o questa o quell'altra situazione, certo la colpa non è di un'amministrazione. Siamo fiduciosi nell'operato della magistratura, cercheremo di ascoltare e verificare quali sono i provvedimenti che saranno adottati per quelle intercettazioni, dopo di che saremo molto tranquilli e sereni nell'affrontare e prendere giusti provvedimenti necessari che saranno senz'altro, come al solito fa il sottoscritto, fermi forti e decisi”.
Alla domanda di Lospalluto “la politica cosa deve fare?”, il sindaco poco prima aveva risposto “deve essere sempre attenta a sostenere e sollecitare tali interventi (n.d.r. delle forze dell'ordine) affinché ci sia sempre la presenza dello stato a livello di sicurezza”.

Siamo d'accordo, perché le mafie sono un anti-stato, proliferano dove le istituzioni sono assenti o corrotte o troppo timorose di chiamare le cose con il loro nome.
Per questo crediamo che quando ci toglieremo le banane dagli occhi, vedremo cose, sentiremo parole, penseremo e pronunceremo parole come MAFIA, OMERTA', COLLUSIONE, CORRUZIONE. E improvvisamente saremo più liberi.

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