venerdì 10 settembre 2010
Caso Dambrosio tra amicizie, scherzi e sviste
Non è un bel momento per chi sta al Comune di Altamura: un periodaccio!
Dopo l'omicidio di Dambrosio si sta scatenando una vera e propria tempesta: sono tre giorni che piove. Piovono i particolari delle indagini, piovono le notizie sulla "vita a metà" di quello che gli investigatori hanno definito un capoclan della malavita locale. Piovono gli articoli sui giornali, sul web. Soffia la bufera quando, nella giornata di ieri si diffondono notizie sulle conoscenze di Dambrosio che portano anche ad amministratori locali. Piovono i comunicati dell'Assessore Saponaro e dell'amministrazione.
Oggi continua a piovere. Ivan Cimmarusti di Barisera.it ha contattato il presidente del Consiglio di Altamura, Nico Dambrosio per chiedergli conto delle intercettazioni pubblicate ieri (leggi l'articolo con le intercettazioni).
Saponaro, intervistato sul caso Dambrosio dice "Godeva della stima di molti amici che conoscevano il Bartolo atleta e non il Bartolo criminale. Io conoscevo l’atleta Dambrosio, che ha dato tanto da un punto di vista sportivo". Insomma uno che ha dato tanto e che aveva tanto charme per tanti altamurani (sic!).
Fantastico! Ancora piove.
Dambrosio (presidente) minimizza sulle intercettazioni nelle quali comunica con il rampollo dei Columella, Saverio(*). Parlano di Pasquale Lomurno, "Pasquale era amico di Saverio" (è lo stesso Dambrosio a dirlo). Parlano di soldi, di mani sporche di viola... Per il candidato del PDL più suffragato alle ultime elezioni comunali, neo presidente del Consiglio comunale (che aveva il suo comitato elettorale in un locale dei Columella) si tratta di "uno scherzo..." tra amici.
Sarà, ma oltre che amico, Lomurno occupa un ruolo non secondario all'interno della macchina amministrativa di Altamura. Lui stesso si definiva lo scorso febbraio, in un'intervista al Resto, come "uno dei pochi che sa leggere e scrivere gli atti comunali". Modesto.
Ora piove più forte.
Dunque il punto è proprio questo: l'amicizia (niente a che vedere con i sentimenti nobili), le "amicizie" come il viatico per arrivare alle persone giuste, che contano. Se sei amico di qualcuno è meglio.
Che un amministratore della cosa pubblica sia amico di persone che lavorano in appalti pubblici (per es. la Tradeco di Columella) è un fatto - di per sé giuridicamente irrilevanete - ma politicamente e moralmente preoccupante.
Che un uomo delle istituzioni sia ammiratore (foss'anche della metà buona) di personaggi di spicco della malavita locale, anche questo è un fatto che preoccupa. E preoccupa ancora di più la leggerezza con cui se ne parla, anche tra la gente comune.
Anche l'amicizia su Facebook, per quanto data e richiesta con grande facilità su un social network, non esime da un controllo rigoroso per evitare scomode vicinanze.
Chi governa una città ed incorre in simili "sviste" o cede a queste "goliardate" dovrebbe fare ammenda degli errori o quantomeno mostrare vergogna e, nei casi più gravi, lasciare il posto ad altri.
Piove da tre giorni ma l'acqua caduta forse non è sufficiente a pulire le strade, le piazze, le case, i palazzi... gli amici.
(*) fratello di Michele Columella attualmente agli arresti domiciliari per turbativa d'asta assieme allo zio Francesco Petronella (ex consigliere PD), rispettivamente legale rappresentante e titolare della ditta a r.l. VI.RI. (gruppo Tradeco).
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