giovedì 15 aprile 2010

INCENERITORI E FONDO ANTI-DIOSSINA: buone e cattive nuove da TARANTO


Cattive nuove da Taranto dove si continua a giocare con la salute in nome della soluzione al problema rifiuti: il meetup di taranto è intervenuto sul suo blog per commentare la scellerata riattivazione dell'inceneritore (non chiamiamoli TERMOVALORIZZATORI!).
Per fortuna arrivano anche buone notizie: il Fondo Anti-Diossina Taranto è entrato, a tempo di record, nell'anagrafe delle Onlus.
Pertanto tutti coloro che hanno effettuato versamenti e/o bonifici a favore del Fondo, potranno richiedere le detrazioni fiscali previste nella dichiarazione dei redditi, relativa all’anno 2010.
Per tutti coloro, invece, che vorranno devolvere il 5 X MILLE delle proprie tasse, lo potranno fare a partire dall’anno 2011, inserendo nella dichiarazione dei redditi il codice fiscale del FONDO ANTIDIOSSINA TARANTO 90192790732

Ecco come si chiude il ciclo dei rifiuti a Taranto…
Pubblicato il aprile 5, 2010 da Letizia del MeetUp di Taranto

Cosa trovano i tarantini nell’uovo di Pasqua post elettorale? La riattivazione dell’inceneritore da parte dell’Amiu! Ecco come si chiude il ciclo dei “rifiuti”, che sono in realtà risorse preziose da non bruciare, in questa città! Nonostante le osservazioni presentate da parte nostra lo scorso Luglio(Le trovate qui ) non è stata presa in considerazione la possibilità di dare il via alla Strategia Rifiuti Zero investendo su un centro di riciclo Modello Vedelago che avrebbe dato respiro a questa città in tutti i sensi: a livello ambientale e a livello lavorativo(il rapporto dei lavoratori impiegati è di 1:30 a favore dei centri di riciclo…) Andremo a fondo di questa questione perchè è una scelta scellerata e assolutamente non nell’interesse dei cittadini che già tanto patiscono per via della grande industria. Ci si lamenta della bassa percentuale di raccolta differenziata? Certo! Finchè si porta avanti quella domiciliare con piccoli cassoni multi-materialesotto palazzi di 10 piani accanto a cassonetti per l’indifferenziata i cittadini non sono invogliati a farla(senza contare che in un paese civile se io ti dò plastica da vendere tu mi devi quantomeno abbassare la TARSU, cosa che qui non avviene) Inoltre una campagna informativa sulle Buone Pratiche sarebbe assolutamente essenziale per aumentare questa percentuale. Dell’inceneritore non avremmo alcun bisogno!!!
Questa scelta è l’ennesimo sopruso perpetrato ai danni di una cittadinanza stanca, malata e avvilita!!!
Stigmatizziamo anche l’utilizzo, da parte del giornale, della parola Termovalorizzatore. La Comunità Europea ha ritenuto inesistente tale termine, multando l’Italia per averlo utilizzato in più occasioni. I termovalorizzatori infatti non esistono ma in Italia si gioca sul principio di funzionamento di alcuni tipi di inceneritori che recuperano parte del calore prodotto dalla bruciatura sotto forma di energia. Il problema è che per creare quel minimo calore è necessaria molta più energia di quella che si recupera e quindi il conteggio, alla fine, è sempre in passivo!!! Non si valorizza assolutamente niente! Si sprecano solo risorse!

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