Speravamo che l'IDV, messa alle strette, avrebbe fatto un passo indietro sul referendum sull'acqua e invece prosegue e insiste sulla cattiva strada intrapresa. Nessun ripensamento: l'IDV va da sola con un proprio quesito (leggi la risposta di DiPietro), rischiando di compromettere l'unità di movimenti, partiti, sindacati e cittadini che si sono ritrovati nei tre quesiti presentati dal Forum Nazionale dei movimenti per l'acqua. A chi serve tutto questo?
Ad appropiarsi di una battaglia, quella dell'acqua pubblica, che è valoriale e di buon senso e non merita la pochezza dei partiti? A servirsi della POLITICA (intesa come difesa dei BENI COMUNI) a scopi ELETTORALI? Caro DiPietro, cara IDV sei ancora in tempo: non vorremmo che i tuoi "valori" si perdessero in un bicchiere d'acqua!
Pubblichiamo questa analisi e proposta del gruppo di Bari Acqua Bene Comune sulla vicenda IDV. La memoria aiuta sempre a comprendere e i fatti servono a non perdersi nel mare delle opinioni.
I FATTI
(a questo link trovate un’importante ricostruzione cronologica fatta da Marco Bersani del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua)
La battaglia per l’acqua come bene comune e per la ripubblicizzazione dei servizi idrici è una battaglia popolare e comune che non ha (e non può avere) colore e connotazione partitica.
La presenza dell’IDV non è mai stata rifiutata (ci mancherebbe!) ma semplicemente richiesta alle “condizioni” stabilite anche per gli altri partiti, ovvero come “comitato a sostegno” del referendum.
Il quesito referendario deposito dall’IDV in data 17/12/2009 ha rappresentato già di per sé un’iniziativa in contrasto con il percorso comune avviato per la realizzazione del referendum sull’acqua.
In seguito ad alcuni incontri fra il Forum italiano e i parlamentari dell’IDV, l’on. Antonio Di Pietro disse che avrebbe ritirato i quesiti.
Pertanto la “nuova” deposizione in Cassazione del suddetto quesito rappresenterebbe al più la prosecuzione della linea di divisione e “differenziazione” rispetto al Forum dei Movimenti e al Comitato promotore referendario già assunta in passato, oltre che un cambio di marcia rispetto alla sua ultima decisione.
LA MEMORIA
La posizione di Di Pietro rispetto ai servizi idrici e alla loro gestione non è storicamente a sostegno della forma pubblica. A tale riguardo vi invio un’intervista di qualche anno fa nella quale Di Pietro afferma che “Non è particolarmente rilevante la forma di gestione ; non ci sono pregiudiziali nei confronti dei privati, purché il loro interesse sia subordinato a quello generale”.
Tuttavia, ultimamente, la sua idea sulla gestione privata è cambiata “L'acqua e l'aria sono beni pubblici, sono beni dell'umanità e, in quanto tali, non si possono privatizzare. Ci sono beni essenziali nella vita, beni che non possono essere venduti ai privati. Il privato, per definizione, se ci guadagna vende, ma se non ci guadagna non vende” (http://italiadeivalori.antoniodipietro.com/articoli/politica/privatizzazione_dellacqua_ribe.php). Anche l’onorevole Bellisario si è espresso recentemente in maniera inequivocabile “In tal caso ci appelleremo comunque alle amministrazioni locali e alle Regioni per costituire un cartello di enti e associazioni affinché quanto prima si possa ripubblicizzare la gestione dell’acqua” (http://italiadeivalori.antoniodipietro.com/articoli/politica/acqua_pubblica_un_patto_di_lea.php) e l’onorevole Orlando in una risposta a p. Alex Zanotelli affermava “Credo che Padre Alex Zanotelli, opportunamente, ci invita a partire dal basso. In attesa di poter costruire un'alternativa di governo che faccia della pubblicità dell'acqua uno dei punti qualificanti, dal basso, dalle realtà locali e dall'opposizione continueremo a sostenere che l'acqua sia un diritto fondamentale umano e uno strumento per salvare la nostra democrazia”.
Il cambiamento di idea dell’on. A. Di Pietro, come ogni cambiamento, oltre ad essere legittimo è segno di intelligenza se sincero e non strumentale.
LA VERITA’
I quesiti referendari del Comitato promosso dal Forum italiano dei Movimenti per l’Acqua (http://www.acquabenecomune.org/spip.php?article7200) hanno l’obiettivo di
- fermare la privatizzazione dell’acqua (Abrogazione dell’art.23 bis L. 133/08); - aprire la strada della ripubblicizzazione (Abrogazione dell’art. 150 del D.lgs 152/06);
eliminare i profitti dal bene comune acqua (Abrogazione di parte del comma 1 dell’art. 154 del D.lgs 152/06).
Il quesito presentato dall’Italia dei Valori lo scorso dicembre riguarda solo l’abrogazione di una parte dell’articolo 15 del decreto-legge 25 settembre 2009, n. 135, convertito, con modificazioni, dalla legge 20 novembre, che da solo non sarebbe sufficiente a fermare la privatizzazione, né tanto meno ad aprire la strada alla ripubblicizzazione.
Con la presentazione dei due quesiti referendari si rischia di creare confusione e, soprattutto, di non raggiungere il quorum, il che si tradurrebbe in un NULLA DI FATTO.
Il dialogo presuppone ascolto e condivisione. Che senso ha dire, come fa l’on. A. Di Pietro nella sua risposta, che in una situazione del genere, noi rispettiamo voi, voi rispettate noi. Le parole sono vuote se non vengono “riempite” di significato.
Che significa “dichiariamo fin d’ora la nostra disponibilità a ospitare nei nostri banchetti di raccolta firme anche la modulistica riportante i vostri quesiti, invitando i cittadini a sottoscriverli”?
Del resto già Luigi De Magistris e Sonia Alfano si sono espressi pubblicamente per la necessità di un “fronte unito” (http://www.soniaalfano.it/content/acqua-pubblica-tutti-la-piazza-non-aspetta) prendendo posizioni molto nette a fianco del Movimento.
L’APPELLO ALLA COERENZA
Sulla base della posizione assunta da IDV Puglia, fin dall’inizio a fianco del movimento e che ha chiamato a relazionare alla sua ultima assemblea programmatica (http://ilgrillaio.blogspot.com/2010/04/lettera-aperta-allitalia-dei-valori.html), e nella convinzione che l’IDV non sia un partito dove il “capo” decide e gli altri eseguono, proponiamo
di avviare una sottoscrizione rapida (da fare via mail) nella quale
si chiede
ad IDV PUGLIA e a ogni singolo istituzionale eletto
di esercitare pressione nei confronti dell’On. Antonio Di Pietro e ai quadri dirigenti nazionali affinché possa trovare accoglimento la richiesta del Forum Nazionale dei Movimenti per l’acqua ovvero che si “si possa svolgere in tempi urgenti un incontro tra il Comitato referendario e Italia dei Valori, in modo tale che si possa arrivare ad un chiarimento e, soprattutto, giungere, nel rispetto dei ruoli di ciascuno, ad una posizione unitaria sul merito e sul percorso referendario”.
Firmatari
Comitato di Bari “Acqua Bene Comune”
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