venerdì 9 aprile 2010

Appello SALVA-ACQUA ai neoeletti del Comune di Altamura



All'attenzione
del Sindaco M. STACCA
dei Consiglieri Comunali
dei componenti della Giunta
del presidente del Consiglio
del Comune di Altamura


Con la trasformazione in legge del c.d. Decreto Ronchi (art. 15) approvato con voto di fiducia, l'Italia muove passi sempre più decisi verso l'affidamento della gestione dei servizi idrici ai privati. Questa sarebbe la definitiva mercificazione di un bene essenziale per la vita: è la mercificazione della vita stessa.
Il Movimento dell'ACQUA ha visto ad Altamura una attivazione senza precedenti da parte del MeetUp ilGrillaio (componente del Comitato Pugliese Acqua Bene Comune) per la campagna SALVA L’ACQUA al fine di diffondere la cultura dell’acqua bene comune, informare la cittadinanza dei provvedimenti assunti a livello nazionale e regionale in materia di gestione dei servizi idrici e raccogliere le firme per la petizione per la modifica dello statuto comunale: ben 16 incontri pubblici nei luoghi più disparati; iniziative di raccolta firme da parte di volontari di diversa natura (parrocchie, condomini, scuole...); due manifestazioni in piazza con banchetto per raccogliere firme; una petizione con oltre 3000 firme; lettere di sollecitazione a consiglieri, assessori e sindaco; colloqui più o meno informali con tutti gli amministratori; una manifestazione silenziosa durante il Consiglio Comunale per sollecitare l’inserimento della proposta all’ordine del giorno.
Il Comune di Altamura aveva già riconosciuto il diritto all’acqua nella delibera di Giunta n. 45 del 16/05/2008 nella quale ha sostenuto che: è preoccupante che l’acqua sia considerata un bene economico e che il suo valore sia definito dai meccanismi del mercato ed è inaccettabile il processo di privatizzazione e mercificazione della risorsa. Nella stessa delibera il Comune:
1.aderiva alla legge di iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dei servizi idrici;
2.aderiva al Coordinamento pugliese degli enti locali per la ripubblicizzazione dei servizi idrici;
3.si impegnava a modificare lo statuto comunale inserendovi il diritto all'acqua;

PERTANTO, PREMESSO CHE
  • la gestione del servizio idrico in Italia è attualmente normata dall’art. 15 del d.l. 135/09, convertito in legge il 19.11.09, che muove passi decisi verso la privatizzazione dei servizi idrici e altri servizi pubblici prevedendo:

- l’affidamento della gestione dei servizi pubblici a rilevanza economica a favore di imprenditori o di società in qualunque forma costituite individuati mediante procedure competitive ad evidenza pubblica o, in alternativa, a società a partecipazione mista pubblica e privata con capitale privato maggioritario;

- la cessazione degli affidamenti “in house” a società totalmente pubblica, controllate dai comuni (in essere alla data del 22.08.08) alla data del 31.12.2011;

  • la Regione Puglia il 20 ottobre, con una delibera di Giunta, ha sancito l'avvio della ripubblicizzazione dell'Acquedotto Pugliese. L'attuale Presidente della Regione e la sua coalizione si sono inoltre impegnati ad approvare nei primi cento giorni di governo la legge regionale, elaborata dal Tavolo tecnico paritetico Regione- Forum Nazionale dei Movimenti dell'acqua che sancisce la trasformazione dell'Acquedotto Pugliese da S.p.A. ad ente di diritto pubblico, definendo così la totale fuoriuscita dell'acqua dalle leggi del mercato;

  • il Consiglio comunale di Altamura, il 09.02.2010 ha votato all'unanimità (23 presenti) l'integrazione dello STATUTO COMUNALE volta a sancire che: l’acqua è un diritto inalienabile di ogni essere vivente; il servizio idrico, in quanto risponde ad un diritto primario di ogni essere vivente, non può che essere privo di rilevanza economica e deve essere esercitato salvaguardando l’accesso di tutti all’acqua;

CONSIDERATO CHE
  • la privatizzazione dei servizi idrici è un epilogo da scongiurare, sia perché l’acqua è un diritto universale e non merce, sia per le ripercussioni disastrose che potrebbe generare per i cittadini e per le imprese (il caso di Acqualatina ad Aprilia, e non solo, sta lì a dimostrarlo);
  • la gestione pubblica dell’acqua non può essere garantita da una società disciplinata dal diritto privato (art. 2247 c.c.), poiché le finalità riconosciute a società “commerciali” sono incompatibili con la gestione del “bene comune” acqua;
  • NON ESISTE alcuna norma europea che sancisca l’obbligo per le imprese pubbliche di trasformarsi in società private (come ribadito più volte da: Corte di giustizia CE, 2005; Commissione CE 2003, 2006; Parlamento europeo, 2006);
  • il 31 marzo 2010 il Forum Italiano dei Movimenti per l'acqua ha depositato, presso la Corte di Cassazione, i tre quesiti referendari per l’abrogazione di tutte le norme che hanno reso possibile la privatizzazione dell’acqua potabile in Italia (su acquabenecomune.org il testo integrale e la relazione introduttiva).
CHIEDIAMO CHE

il Comune di Altamura (nelle persone del Sindaco, del presidente del Consiglio, dei consiglieri comunali e assessori), sostenga l'azione del Comitato promotore del Referendum Acqua Pubblica attraverso:
  1. l'adesione dello stesso Comune di Altamura al comitato promotore pugliese, come già fatto da altre amministrazioni nei giorni scorsi, l'organizzazione di incontri pubblici per la presentazione dei quesiti referendari e di un’iniziativa pubblica (insieme al Comitato promotore) di lancio della campagna di raccolta firme da realizzarsi il 25 aprile ad Altamura (in contemporanea ad iniziative analoghe su tutto il territorio regionale e nazionale);
  2. la Sua disponibilità come autenticatore al fine di rendere possibile e celere la raccolta firme sul territorio di Altamura per raggiungere l'obiettivo di 500.000 firme in tutta Italia (50.000 in Puglia). Tutto al fine di sottoporre alla volontà degli elettori la scelta della modalità di gestione del servizio idrico che deve essere gestito come un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica, in quanto servizio pubblico essenziale per garantire l’accesso all’acqua per tutti e pari dignità umana a tutti i cittadini.
Restiamo in attesa di una Sua risposta e (possibilmente) dell'indicazione approssimativa delle date (comprese tra il 25 aprile e il 10 luglio 2010) in cui è disponibile ad autenticare le firme per i referendum (da inviare all’e-mail indicata in calce), comunicandole che entro venerdì 16 aprile p.v. renderemo pubbliche le risposte - sui siti www.acquabenecomune.org e www.ilgrillaio.blospot.com e su quelli delle organizzazioni aderenti al Comitato pugliese - sia in caso di adesione, sia in caso di mancata risposta o di risposta negativa.

La questione ACQUA è particolarmente sentita ad Altamura, così come in tutta la Puglia.
I quasi 3.000 altamurani che hanno chiesto con forza la modifica dello Statuto Comunale qualche settimana fa, suscitando grande interesse tra i media (primo comune pugliese ad aver inserito il Diritto all'Acqua nel proprio Statuto) torneranno volentieri a firmare per il referendum salva-acqua.
La Vostra presenza è necessaria perché i cittadini e le cittadine che rappresentate possano esprimersi attraverso lo strumento referendario e partecipare attivamente alla vita pubblica.
Perché si scrive Acqua, ma si legge Democrazia.

Altamura, 09/04/2010

Meetup ilGrillaio - Comitato Pugliese Acqua Bene Comune

meetup.ilgrillaio@gmail.com

1 commento:

enzo colonna ha detto...

Il Movimento Aria Fresca ha aderito al Comitato referendario pugliese e parteciperà alla raccolta firme. Io sono a disposizione per l'autenticazione.