lunedì 25 gennaio 2010

Maria Stella e la pubblica distruzione (Appello per la geografia)



Negli ultimi dieci anni la spesa del ministero dell’istruzione è aumentata del 30%: da 33 miliardi di euro nel 1999 a 43 miliardi nel 2008. La spesa pubblica per la scuola è esplosa. I tagli e le tasse di Maria Stella senza migliorarne la qualità, che è costantemente diminuita e degradata. Gli otto miliardi di risparmio programmati per i prossimi tre anni non tagliano la spesa attuale, ma evitano lo sfondamento del tetto dei 50 miliardi di spesa senza qualità: non si vuole spendere meno ma si vuole spendere meglio, investendo in innovazione, formazione, premi per i docenti meritevoli, edilizia scolastica. Non incidere sui meccanismi di spesa vuol dire assumersi la responsabilità del tracollo. Il piano del governo pone le premesse per un innalzamento della qualità del sistema, innescando un circolo virtuoso: efficienza (stesso risultato a costi minori), maggiori risorse da investire, più qualità. I risparmi saranno reinvestiti nella scuola per premiare i docenti più meritevoli".

E’ quanto si legge sul sito governoberlusconi.it che puntigliosamente rivendica la politica e la logica che sottintende i famosi “tagli orizzontali” praticati dal governo Berlusconi. Per un'analisi attenta della questione vi rimandiamo all'articolo di Petro Salvato su giornalettismo.it.
Vorremmo invece soffermarci su un preoccupante aspetto di questo ennesimo colpo meschino alla scuola pubblica italiana: la SCOMPARSA DELLA GEOGRAFIA! Stando infatti agli ultimi tentativi del nostro governo di "riformare" la scuola superiore, il consiglio dei ministri ha suggerito al ministro Gelmini (agli ordini!) che dovendo diminuire i costi, si può iniziare a tagliare partendo dalla geografia.
A che serve conoscere luoghi e spazi geografici, se non hai il telefonino con il navigatore che ti dice dove sei? Capire dove si trova il posto in cui sei.... beh! cosa vuoi che mi importi sapere dov'è il posto in cui sono: so dove sono e questo è sufficiente per poter dire di esservi stato quando tornerò e mi vanterò con i compagni mostrando i souvenir!
A che serve sapere dove sorge il sole e quale percorso segna l'ombra di un albero in piena estate? Non devo mica tenere in fresco l'acqua quando vano al mare: la compro al bar del lido, no?
A che seve sapere quali sono le differenze paesaggistiche, culturali, economiche tra l'Italia e l'america latina!! Quello che conta è avere la carta di credito per poterci andare, tanto i villaggi MEDiocriTOUR sono tutti uguali!!! E meno male che ci andiamo, in vacanza, in quei posti: almeno gli portiamo un po' di soldi a quei poveracci!
Meno male che gli spaghetti o gli hamburgher li trovo ovunque. e allora
abasso la giografia - W i viaggi di buonivacanze

"Nel biennio dei Licei la disciplina avrebbe 3 ore da condividere con storia, ma a quanto sembra si potrebbe scendere addirittura a due. Per gli Istituti Tecnici e Professionali la situazione è per molti versi ancora peggiore. Negli Istituti Tecnici è quasi del tutto assente, generando paradossi talmente gravi da apparire quasi comici: non è più presente in Trasporti e logistica (ovvero negli - ex istituti Nautici: ve lo immaginate un professionista della nautica che non abbia mai sentito parlare di geografia? definirlo "spaesato" sarebbe poco...) e viene ridotta in quelli del Settore economico, amministrazione, finanza e marketing. Anche nei Professionali manca completamente".

E' questo uno dei commenti dei geografi della Società geografica italiana sul loro sito - luogoespazio.info) che insieme all'Associazione italiana insegnanti di geografia (aiig.it) hanno dato vita ad una protesta e invitano a sottoscrivere un appello (APPELLO PER LA GEOGRAFIA)

Nessun commento: