lunedì 21 ottobre 2024

Stati Generali dei Rifiuti Altamura: risultati TAVOLO 1

 


Uno degli esiti più belli degli #StatiGeneralideiRifiutiAltamura è stata la partecipazione dei cittadini presenti. Guidata da Angela Masi, già deputata M5S, in veste di facilitatrice, i cittadini si sono cimentati con quattro temi: comunicazione; riduzione e buona gestione dei rifiuti: cosa sei disposto a fare?; riduzione e buona gestione: cosa vorresti?; abbandoni e decoro urbano.
Nelle quattro grafiche potete vedere le parole chiave emerse. In una mezz’ora abbiamo raccolto sollecitazioni, idee e una grande voglia di #INFORMAZIONE, #SENSIBILIZZAZIONE e #CONTROLLO. Possiamo solo immaginare cosa produrrebbe una partecipazione vasta di tutta la cittadinanza: il cambiamento che auspichiamo e che, come comunità, meritiamo.
📣 SINTESI TAVOLO “COMUNICAZIONE”:
La parola chiave è SENSIBILIZZARE. I luoghi individuati come centrali sono le scuole, le associazioni, le associazioni di categoria, le parrocchie e le imprese. Più in generale si propone di organizzare incontri pubblici, anche per quartieri. Si tratta di modalità di coinvolgimento praticamente assenti in questi 7 anni. Grande importanza è riconosciuta all’informazione tramite media: da quelli più tradizionali, come la TV, ai social. Si chiede una informazione mirata sugli abbandoni e sui rischi che comportano, ipotizzando anche un ruolo di segnalazione e presidio degli abitanti delle case sparse. Si propongono anche workshop e questionari. Si chiede #CHIAREZZA. #M5SAltamura #semidifuturoaltamura #rifiutizero
Domani post sul secondo tavolo
 
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domenica 21 febbraio 2021

Emiliano mette sott'olio i diritti delle bambine e dei bambini

 

Potrebbe essere un cartone raffigurante 3 persone, occhiali e il seguente testo "PUGLIA, REGIONE IN ZONA GIALLA ma con EMILIANO, LEO e LOPALCO SCUOLE CHIUSE AL 100% SHAME ON YOU"

COMUNICATO STAMPA

Emiliano mette sott'olio i diritti delle bambine e dei bambini e getta nel caos scuole e famiglie. Dalla scuola on demand alla scuola “per chi ha problemi non diversamente affrontabili".

Il comitato per il diritto alla Salute e all’istruzione e Priorità alla scuola Puglia invitano ad un presidio lunedì 22 febbraio ore 8,00 dinanzi a tutte le scuole.

Pronta la comunicazione da inviare ai dirigenti al link shorturl.at/cinzM


Il Presidente Emiliano, tra un pomodoro secco e l’altro, ha messo sott’olio i diritti ancora una volta. Nell’ordinanza odierna,  n. 56, scrive per quindici giorni ma sappiamo bene che il periodo potrebbe facilmente allungarsi. Tutti in DDI salvo alunni con disabilità, con Bisogni Educativi Speciali ed alunni con “ragioni non diversamente affrontabili”. Il presidente aveva promesso “un’ordinanza innovativa” e, come sempre, non ha deluso. Nasce, infatti, una nuova categoria sociale: gli alunni che dimostrino “ragioni non diversamente affrontabili” che impediscano la meravigliosa esperienza della DDI che, dati Istat alla mano, ha regalato meno competenze, meno conoscenza e più disturbi psicologici ad una larga fetta di popolazione. Ci chiediamo quale sadica motivazione induca il Presidente ad emanare ordinanze di sabato lasciando nel caos famiglie e scuole (ma tanto c’è la mamma pugliese che prepara orecchiette e cime di rapa e prepara pomodori secchi fuori stagione).

Ci aspettiamo dai presidi e dalle presidi di Puglia un sussulto di dignità che, ahimè, è mancato totalmente ai sindacati confederali che hanno chiesto a gran voce questo scempio giuridico e sociale. Le scuole, infatti, dovranno – in base all’ordinanza – assicurare “ogni adempimento”, ove “necessaria una implementazione tecnologica” ai fini della DDI “con l’urgenza del caso”. Nessuna risorsa, nessun supporto ma una bacchettata sulle dita se non siete capaci di fare miracoli tra sabato e domenica. Eh spicciatevi, che il Presidente ha altro da fare!
Cosa? Per esempio organizzare in 15 giorni la copertura vaccinale della classe docente. Tutta? Richiami compresi? Chi può dirlo. Per ora sappiamo che entro fine mese la Regione avrà dosi a sufficienza per coprire il 70% del personale e che l’efficacia protettiva del vaccino è a 21 giorni. Due conti bastano per dire che nessuna certezza vi è sulla riapertura né il 5 marzo né in un’altra data. Né dati numerici vengono forniti sulla dichiarata incidenza del virus su bambini e adolescenti, anche per aiutare i cittadini a comprendere l’effettivo rischio derivante dalla frequenza scolastica.

Quello che sappiamo per certo è che bambine e bambini della Puglia contano molto meno degli altri minori in Italia. Non hanno diritto alla scuola e, addirittura, per la scuola dell’infanzia si immagina che possa servire a qualcosa la DDI. Della loro istruzione e formazione in Puglia non importa nulla a nessuno. Una regione di serie B, insomma!

Nessuna misura compensativa, nessun aiuto alle famiglie che abbiano esaurito permessi e congedi. Se poi il provvedimento incida soprattutto sulle donne ad Emiliano e al suo governo poco interessa.

L’importante – come è stato pure dichiarato – è salvare la stagione estiva. Se volete essere presi sul serio in Puglia conviene vestirsi da ombrellone.

Ai seguenti link trovate la comunicazione da inviare al più presto a scuola: shorturl.at/cinzM

Comitato per il Diritto alla Salute ed all’Istruzione – Altamura
Comitato Genitori Speciali – Altamura


CONTATTI: +39 347 552 8837

giovedì 7 gennaio 2021

La disORDINANZA di Emiliano è una vergona per tutti

 

 

Riceviamo e, con piacere pubblichiamo, il comunicato del Comitato Salute e Istruzione di Altamura

 

 

Mentre infanzia, elementari e medie tornano in presenza in tutta Italia,

in Puglia “decidono” le famiglie intontite dai post ambigui del Presidente su FB


La disORDINANZA DI EMILIANO

è una vergogna per tutti!

Lopalco: “Vogliamo garantire il sacrosanto diritto delle famiglie ad essere spaventati” ed Emiliano posta: “Nessuno deve ritornare a scuola”.

In tutta Italia non vi sono precedenti della confusione creata dal governatore pugliese. Un'ordinanza dovrebbe dare indicazioni chiare ai cittadini, invece - per la seconda volta - le famiglie, gli insegnanti e tutte le comunità scolastiche pugliesi vengono gettate nel caos da chi decide di non decidere. In Puglia, dunque, continua la scuola “on demand” che trasforma un diritto/dovere in un'elemosina/capriccio: la scuola è in presenza SOLO SE i genitori ne fanno RICHIESTA per elementari e medie (in estrema sintesi). Ventiquattro ore dopo la pubblicazione dell'ordinanza, Emiliano, con un post Facebook, getta nel panico i genitori: “Domani nessuno studente di ogni ordine e grado deve andare a scuola”, si legge. Il post diventa, solo pochi minuti dopo, “Domani nessuno studente di ogni ordine e grado è obbligato ad andare a scuola”.

A pagare le spese di questo inqualificabile comportamento, neanche a dirlo, sono i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze colpevoli di essere nati nella regione governata da Michelone Emiliano e dal suo assessore Lopalco. I due, infatti, sono determinati più a tutelare il “sacrosanto diritto (?!?) delle famiglie ad essere spaventate ed a tenere i figli a casa” (cit. Lopalco) che a garantire i diritti costituzionali alla salute e all'istruzione. Questo lo specchio di un approccio populista alla crisi epidemiologica in atto, slegato da riferimenti precisi a dati e circostanze.

Nelle motivazioni iniziali dell'ordinanza, peraltro, si fa genericamente cenno ad un importante numero di focolai scolastici, ma a leggere il Rapporto ISS COVID-19 n. 63/2020 relativo al periodo dall'apertura delle scuole fino al 27 dicembre, i focolai segnalati dalla Regione Puglia sarebbero stati 28.

Come genitori ed insegnanti ci sentiamo presi in giro e vediamo mortificato il diritto all'istruzione (e alla salute intesa come benessere psico-fisico) dei nostri figli se pensiamo che in Emilia Romagna con 1018 focolai la Regione non ha chiuso un solo giorno le scuole del primo ciclo.

Sempre nell'ordinanza leggiamo di un piano per gli “indirizzi operativi per la riapertura in sicurezza delle scuole nella Regione Puglia che sarebbero in via di approvazione”: ci aspettiamo azioni forti, concrete e soprattutto immediate in questa direzione.

Ci aspettiamo, soprattutto, che a marzo si levi un'unica voce che impedisca la formazione delle nuove classi con criteri che non garantiscono la sicurezza né con il COVID, né senza. Se questo non verrà richiesto da sindacati, famiglie, comitati, enti locali e, soprattutto, dalla REGIONE a settembre sarà di nuovo caos e scontro.

È ora di finirla con questo scaricabarile e di assumersi le responsabilità di governo senza gettare nel panico l'intera Regione già penalizzata dalle dis-ordinanze emanate dal 27 ottobre 2020 ad oggi.


07.01.2021

Comitato cittadino Permanente per i diritti alla Salute e all'Istruzione

venerdì 14 febbraio 2020

LA SCUOLA INSEGNA A PRENDERSI CURA DEL PIANETA, ENI PUÒ INSEGNARE A TRIVELLARE.

Vi invitiamo a sottoscrivere una petizione che parte proprio da altamura.
Promossa dal Comitato ScuolaBeneComune la PETIZIONE SU CHANGE.ORG circa 2000 firme ed il numero è in costante crescita. (Clicca QUI per firmare)


http://chng.it/PckyHth6cR

LA SCUOLA INSEGNA A PRENDERSI CURA DEL PIANETA, ENI PUÒ INSEGNARE A TRIVELLARE.

I Dirigenti scolastici ritirino l'accordo con la multinazionale del petrolio, le scuole di tutta Italia adottino l'agenda Onu2030 per progettare percorsi di cittadinanza attiva.
Apprendiamo con preoccupazione che due giorni fa l'Associazione Nazionale Presidi ha siglato un accordo con ENI per formare i docenti in vista dell'insegnamento dell'Educazione Civica che dovrebbe partire nelle scuole il prossimo anno scolastico. Non è la prima volta che ENI entra nelle scuole (in Basilicata, per esempio, non si contano le scolaresche che vanno "in gita" al centro oli di Viggiano).

Oggi appare al limite del paradosso l'incursione del gigante del petrolio nel mondo della scuola nella sua più delicata missione: la formazione dei docenti. Dall'anno prossimo ogni consiglio di classe dovrà pianificare n.33 ore per la c.d. Educazione Civica in attuazione della recente L. 92/2019. Formare i docenti a progettare percorsi multidisciplinari per declinare questa importante attività è compito della scuola. Eni si occupa di trivellare, estrarre e trattare petrolio. L'educazione civica è altro e dev'essere appannaggio di altri (istituzioni scolastiche soprattutto in collaborazione con tutto il mondo educativo). Perché?
È appena il caso di ricordare che ENI è protagonista di uno storico processo a Milano: i legali della ONG Friends of the earth, che rappresentano il re Francis Ododo e gli oltre 5 mila abitanti della comunità Ikebir (un popolo che vive di pesca e agricoltura sul delta del Niger, in Nigeria) hanno citato in giudizio Eni, insieme alla sua controllata Nigerian Agip Oil Company (Naoc). La comunità nigeriana chiede 2 milioni di euro di risarcimento danni per un disastro ambientale avvenuto nel 2010 a Clough Creek, nello Stato meridionale del Beyalsa.
Eni è, inoltre, indagata per disastro ambientale, abuso d’ufficio e falso ideologico nella vicinissima Basilicata nell'ambito dell'inchiesta della procura di Potenza. Coinvolti anche i rappresentanti del Comitato tecnico regionale, organo dell’amministrazione pubblica che avrebbe dovuto vigilare sulle operazioni del COVA di Viggiano, in quanto impianto a rischio di incidente rilevante. Incidente verificatosi e riconosciuto nel 2017, quando 400 tonnellate vengono sversate (è la stessa Eni a dichiararlo) in un territorio importantissimo dal punto di vista idrologico. Infatti il cova si trova a soli 2 km (a monte!!) dall'invaso del Pertusillo che porta acqua in Puglia, Basilicata e Calabria.
Anche Amnesty International ha evidenziato "gravi negligenze da parte delle aziende petrolifere Shell ed Eni, il cui approccio irresponsabile alle fuoriuscite di petrolio nel Delta del fiume Niger sta aggravando la crisi ambientale in quella regione della Nigeria" (https://www.amnesty.it/nigeria-scoperte-gravi-negligenze-parte-shell-ed-eni/
Non si comprende, infine, l'opportunità di scegliere una azienda che si occupa di energia fossile quando documenti scientifici internazionali e documenti di impegno sottoscritti anche dal nostro paese definiscono chiaramente l'esigenza di abbandonare tali fonti per la salvaguardia del pianeta e dei suoi abitanti.
I dirigenti, le dirigenti, gli insegnanti, le insegnanti, i maestri, le maestre, gli studenti e le studentesse ed i relativi genitori di tutta Italia non si prestino a questa operazione di greenwashing e progettino insieme alle scuole percorsi di educazione civica all'insegna della cittadinanza attiva per l'attuazione dell'agenda 2030.
La petizione può essere sottoscritta anche da ogni singolo/a cittadino/a attivo/a che abbia a cuore le sorti della scuola e delle generazioni future.

Comitato ScuolaBeneComune Altamura
#FRIDAYSFORFUTURE Altamura
Rete Appulo-lucana SALVALACQUA
Coordinamento Nazionale NO TRIV
TEACHERS FOR FUTURE ITALIA
Agorà degli Abitanti della Terra
Cobas Scuola Puglia
Cobas Scuola Basilicata
Cobas Scuola Sardegna
Comitato Pugliese AcquaBeneComune
Coordinamento Acqua Pubblica Basilicata
Epha Basilicata
Liberiamo la Basilicata
Fondazione Capta, Vicenza
Abruzzo Beni Comuni Tortoreto
Comitato NO al petrolio nel Vallo di Diano (Sa)
Comitato di piani del mattino
Ri-Puliliamoci Altamura
Il Grillaio Altamura
Città Plurale Matera
Con.Pro.Bio. Lucano

domenica 9 febbraio 2020

09.02.2010 - 09.02.2020. 10 anni fa il diritto all'acqua nello Statuto comunale di Altamura

09.02.2010 - 09-02-2020
DIECI ANNI FA IL DIRITTO ALL'ACQUA NELLO STATUTO COMUNALE DI ALTAMURA

Festeggiare non è un obbligo, ricordare Sì.
Il Comune di Altamura sollecitato da un gruppo di cittadini attivi e determinati riconosce il DIRITTO UMANO ALL'ACQUA anticipando di diversi mesi la deliberazione ONU del luglio 2010 che integra la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani con il Diritto Umano all'Acqua.

Il 9 febbraio 2010 il consiglio comunale di Altamura approva all'unanimità la modifica dello statuto comunale per sancire il DIRITTO ALL'ACQUA in quella che è la "piccola" Costituzione di ogni comune.
L'operazione avveniva in a seguito di una grande mobilitazione cittadina promossa dal Movimento IlGrillaio con il suppporto delle scuole, delle parrocchie e quello più o meno consapevole dei gruppi politici. Altamura è stato il primo comune in puglia e tra i primi in italia ad ottenere questo grande risultato.

Siamo consapevoli che questo compleanno lo festeggeranno in pochi. Eppure se festeggiare non è un obbligo, ricordare lo è soprattutto in un momento in cui i temi della politica main-stream soffrono di superficialità e caducità.

Abbiamo l'obbligo di ricordare cosa abbiamo scritto perchè il diritto umano all'acqua passa (ora come allora) per la gestione pubblica e partecipata del servizio idrico e deve salvaguardare le sorgenti e le fonti degli stessi dal petrolio e dai profitti.
I DIRITTI VANNO ESERCITATI PENA LA PERDITA DI CIO' che si è duramente conquistato.
A breve il popolo dell'acqua tornerà a far parlare di sè.

venerdì 18 ottobre 2019

Condotta antisindacale al Liceo “Cagnazzi” di Altamura (BA)




Nel paese in cui il mondo della scuola non rispetta le regole, non può esserci futuro.
Il contratto dei lavoratori della scuola è un insieme di regole. 
I lavoratori si riuniscono in sindacati che li tutelano da chi non rispetta le regole (leggi contratto).
I vari organi collegiali funzionano bene se si rispettano le regole....
Perchè sono queste (le regole) che garantiscono l'equilibrio dei poteri.
Solo grazie al rispetto delle prerogative di ognuno dei diversi soggetti che nella scuola lavorano, studiano, insegnagno e dirigono VI PUO' ESSERE TRASPARENZA anche (e soprattuto) nei flussi di denaro nelle scuole arrivano.



Accolto il ricorso dei COBAS Scuola per
condotta antisindacale al Liceo “Cagnazzi” di Altamura (BA)
                                                                                                                               
Il Giudice del Lavoro ha acclarato un comportamento antisindacale di omessa, tardiva e parziale informazione preventiva e successiva alla RSU

I Cobas - Comitati di base della scuola della provincia di Bari, esprimono viva soddisfazione per il recente Decreto del Giudice del Lavoro del Tribunale di Bari (43495/2019) a tutela delle prerogative sindacali della RSU e dell’Organizzazione Sindacale Cobas Scuola.

Il fatto: Il dirigente scolastico del Liceo “Cagnazzi” di Altamura (Bari) non adempiva compiutamente all’obbligo di fornire, in modo tempestivo ed esauriente, l'informazione preventiva e successiva  alla RSU eletta nella lista dei Cobas, impedendo, di fatto, lo svolgimento della funzione della RSU in sede di contrattazione, “..in quanto le è stato impedito di formulare pareri, osservazioni, informare i propri iscritti, chiedere, eventualmente, pronunce sui  pareri formulati, ecc…, sulla base di una completa informazione”.

La RSU Cobas, prima, e i Cobas Scuola (Bari), successivamente, avevano invitato e diffidato più volte la dirigenza scolastica a fornire i documenti relativi all'informazione preventiva e successiva così come stabilito dal CCNL vigente.
Il DS forniva solo parte dell'informazione e con "ingiustificato ritardo", negando, di fatto, il diritto della RSU di partecipare attivamente ed efficacemente alla contrattazione integrativa, in rappresentanza del personale della scuola.

I Cobas Scuola hanno depositato ricorso ex art. 28 dello Statuto dei Lavoratori (L. n. 300/1970) per vedere riconosciuto il diritto negato e chiedere la condanna del DS per comportamento antisindacale.

Il giudice del lavoro del Tribunale di Bari ha accolto le richieste dei Cobas della Scuola facendo chiarezza, tra l'altro, sul diritto della RSU di conoscere, acquisendone copia, i nominativi e tutti i compensi accessori, di fonte contrattuale e non contrattuale, riconosciuti al personale, nonché l'elenco dettagliato dei docenti assegnatari del BONUS premiale docenti, con i relativi importi e con l'indicazione dei punteggi analitici attribuiti dal Dirigente Scolastico a ciascun docente.

Il giudice ha dichiarato, con provvedimento ex art. 28 Statuto lavoratori, l'antisindacalità della condotta posta in essere dal Dirigente del Liceo “consistente nella omessa e/o insufficiente e, in ogni caso, tardiva informativa preventiva e successiva ai sensi degli artt. 5-6-22 CCNL Comparto Scuola 2016-2018”, ordinando “di rimuovere gli effetti di tale condotta, astenendosi per il futuro dal porre in essere analoghi comportamenti e fornendo la prescritta informativa preventiva e successiva alla organizzazione sindacale ricorrente;” e condannava, altresì, l’amministrazione resistente al pagamento delle spese di lite.

I Cobas scuola di Bari e della Puglia esprimono viva soddisfazione per questa positiva sentenza che ristabilisce diritti sindacali spesso negati, da taluni dirigenti scolastici, e colgono l'occasione per esprimere grande apprezzamento sia per la RSU Cobas Scuola, prof. Vincenzo Rinaldi, per la determinazione e la perseveranza dimostrata nel perseguire l’obiettivo di migliorare le condizioni di lavoro del personale e contribuire al corretto funzionamento della scuola, sia per l'avvocata Loretta Moramarco, per la professionalità ed il contribuito dato al conseguimento di questo risultato.

Bari, 15 ottobre 2019            
COBAS Scuola Bari

mercoledì 25 settembre 2019

LETTERA DAL PIANETA TERRA





In occasione del prossimo #FirdaysforFuture del 2 vi proponiamo l'allegato "Lettera dal Pianeta Terra" spunto di riflessione, in coerenza con le ultime sollecitazioni del Ministro dell'Istruzione.
Si tratta di un documento frutto del lavoro di alcuni insegnanti #TEACHERSFORFUTURE 



https://drive.google.com/file/d/1mWNvrEkMBQ67rvMZR67EdXyQQEJvEw46/view