giovedì 19 febbraio 2009

LA DEMOCRAZIA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO E L’INFORMAZIONE TAROCCATA






(da www.altraconsapevolezza.it)

Quante notizie vi hanno nascosto negli ultimi dieci giorni? Cosa sapete veramente del “Pacchetto Sicurezza”? E del trattato con la Libia del 3 febbraio, dove il nostro caro governo darà via cinque miliardi di euro? Avete forse sentito parlare della guerriglia all’Innse di Milano, dello scontro con la polizia degli operai Fiat, del coprifuoco a Vicenza, delle cariche sugli antifascisti a Padova? Guardate che è avvenuto in questi giorni! Si sta di fatto prefigurando uno stato di polizia: con l’annientamento della magistratura, la creazione di Ronde di guardia, la sottomissione della Corte dei Conti alle decisioni del Governo e la trasformazione dei PM in specie di avvocati alle dipendenze dello stato, senza più garanzia di divisione tra i poteri, come prevede la Costituzione. Si potrà intercettare solo per un numero limitato di giorni anche se si stanno scoprendo le prove di reato e lo si potrà fare solo se ci sono gravi indizi di colpevolezza, indizi che non si possono quasi mai avere, dato che devono essere raccolti proprio con le intercettazioni stesse. Nei casi di criminalità organizzata c’è un’eccezione, ma come fai a sapere che la criminalità è organizzata se prima non intercetti? Le intercettazioni ambientali saranno valide solo nel corso del reato, non quando i banditi si mettono d’accordo per fare una rapina. I processi saranno rallentati da ulteriori adempimenti burocratici e i criminali potranno scegliersi il giudice: basterà denunciare quello che non piace. Ai giornalisti non sarà più permesso raccontare fatti durante le indagini preliminari, che spesso durano anni. E un’ultima chicca: il bavaglio a internet.
Ma la televisione di cosa si è occupata invece in questi giorni? Del caso Eluana! Capite bene: lo scopo era quello di distogliere l’attenzione, in un momento dove tante porcate devono essere approvate. Le rare volte in cui si è parlato del Pacchetto Sicurezza, lo si è fatto sorvolando sulle reali conseguenze e facendo confusione sulla procedura legislativa, che i giornalisti sembrano proprio non conoscere. Non sanno ad esempio che differenza c’è tra l’approvazione del Senato di un ddl e la promulgazione da parte del Presidente della Repubblica. Sembrano non aver proprio capito che quando il ddl esce dal senato, a volte deve tornare alla Camera, che approva le modifiche. Insomma, non solo ci distolgono dai fatti veri, ma cercano di crearci una gran confusione. Infatti sanno bene che un popolo di pecore ignoranti non può reagire.
Così, passo dopo passo, stanno di fatto creando uno stato non più di diritto, ma sempre più prossimo a un potere unico, accentrato nelle mani di una sola persona. Insomma, la piattaforma di lancio ideale per una “dittatura presidenziale rafforzata”. E l’importante, in momenti come questo, è poter accendere la televisione e sentirsi dire che tutto è sotto controllo, che dobbiamo consumare di più e che il presidente del consiglio sta lavorando come un matto per il nostro bene.


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