mercoledì 25 febbraio 2009

DIRITTI TAKE AWAY



Una delle aberrazioni del "progresso" è la totale mancanza di "limiti": mangiamo troppo, spendiamo troppo, buttiamo troppo.
E la cosa peggiore è che lo insegnamo ai nostri figli.
Insegnamo loro a mangiare troppo e male, a sprecare i loro soldi nelle "slot machine" degli snack, a bere acqua in bottiglia perché bere dalla fontana non è pubblicizzato da nessuna modella o calciatore.
Dimentichiamo che la piaga del nostro tempo è l'obesità e che questa favorisce l'insorgenza di malattie gravissime come il tumore o il diabete di tipo II.
Lo dimentichiamo persino nei luoghi in cui "i piccoli" dovrebbero essere maggiormente protetti da stimoli "negativi": LA SCUOLA.
Il tempio dell'istruzione diventa un take away e la cattiva alimentazione si insegna all'intervallo.
La rapidità con cui possiamo acquistare una bottiglietta d'acqua o uno snack ipercalorico non dovrebbe impedirci di riflettere e di porci almeno tre domande: di cosa è fatto, da dove viene e quanti scarti produce.
Certo quando il cibo spazzatura finisce in mano a dei bambini resta poco da fare: non gli abbiamo ancora dato gli strumenti critici per capire cosa c'è dietro OGNI SCELTA.
Anche quella di comprare.
L'economia ancor più della politica decide il destino del mondo intero. I grandi poteri criminali sono grandi potentati economici.
Noi possiamo fermarli.
Certo, non è semplice come mettere un euro nel distributore, ma quello che possiamo ottenere è uno spazio di libertà e di benessere.
Forse, siamo ancora in tempo.

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