Ieri mattina si è svolta, come previsto, l’audizione del Comitato pugliese “Acqua Bene Comune” con le Commissioni consiliari competenti in materia idrica (II e V) che ha visto anche la presenza dell’Assessore alle OO. PP. Fabiano Amati (firmatario del DDL per la ripubblicizzazione dell’Acquedotto pugliese e autore degli emendamenti in discussione), del Presidente del Consiglio Regionale, Onofrio Introna, nonché di altri componenti della giunta come Maria Campese.
Tra le reazioni all'incontro ve n'è uno che fa sorridere. Si tratta del simpatico tentativo del consigliere Domi Lanzillotta (chissà se è parente della Linda che fortissimamente volle privatizzare i servizi idrici durante il passato governo) di screditare la
"gestione interamente pubblica quale quella in carica dell’AQP, che continua a disperderne troppa e a farcela pagare troppo cara, con un aumento della tariffa del 27,5% negli ultimi due anni". Chiariamolo una volta per tutte: l'AQP SpA è (appunto) una Società per Azioni e come tale HA COME OBIETTIVO il PROFITTO attraverso L'ACQUA. Non occorre essere scienziati per comprendere che per raggiungere questo obiettivo ci sono due modi:
1. DIMINUIRE I COSTI (investimenti, assunzioni, unità territoriali...)
2. AUMENTARE LE TARIFFE (ecco spiegato il 27,5%).
Durante l’audizione è stato fatto presente come la richiesta di approvazione del DDL (nella sua forma originaria o, quanto meno, senza emendamenti che ne snaturano il contenuto e ne stravolgono il senso), a seguito della manifestazione di sabato 12 marzo, non è solo del Comitato pugliese “Acqua Bene Comune” ma anche di tutti quei soggetti che hanno sottoscritto la piattaforma della suddetta manifestazione, Comuni compresi. Abbiamo anche evidenziato la presenza della segreteria del Forum e di esponenti dei comitati territoriali del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua quale “indicatore” significativo di come il processo di ripubblicizzazione sia al centro dell’attenzione e dell’interesse di tutto il Popolo dell’Acqua e dell’intero Paese.
Inoltre, è stato rilevato come il Coordinamento EE.LL. per la ripubblicizzazione S.I.I. sia composto da Amministrazioni di centro-destra e di centro-sinistra e come i primi Comuni pugliesi a integrare lo Statuto siano stati Altamura e Modugno. Questo a sottolineare il fatto che il processo di ripubblicizzazione in corso nonriguarda solo il Governo regionale ma tutte le forze partitiche in Consiglio chiamate a contribuire allatrasformazione del DDL in Legge prima del Referendum.
A questo punto, è stato fatto presente (articoli del DDL alla mano), che solo una piccola parte degliemendamenti proposti sono direttamente riconducibili alla sentenza della Corte Costituzionale dello scorso novembre, mentre la maggior parte risulta “semplicemente” non in linea con i principi che hanno guidato fin dall’inizio il percorso di ripubblicizzazione dell’acquedotto pugliese (primi fra tutti la gestione attraverso un organismo di diritto pubblico e la garanzia del diritto all’acqua).
Sono stati, dunque, sintetizzati – evidenziandone la rilevanza politica - i punti per noi irrinunciabili (nel testo ufficiale depositato per l’audizione e qui in allegato) in quanto qualificanti il contenuto del Disegno di Legge e del percorso di ripubblicizzazione, importanti per rafforzare” la legge e “sgombrare” il campo da eventuali ambiguità, fra cui: il riferimento alle modalità previste dall'ordinamento comunitario e alla risoluzione ONU del 28 luglio 2010; la qualificazione del SII come “servizio pubblico locale di interesse generale”; l’eliminazione delriferimento all’art. 23 bis; il reinserimento del Fondo regionale per l’erogazione minima gratuita al fine di garantire il diritto all’acqua; l’eliminazione del riferimento alle società miste.
In conclusione è stato fatto presente, sulla base della chiarezza e della correttezza che ci ha sempre contraddistinti nella relazione con i cittadini e con le istituzioni, che se il DDL dovesse passare con questi emendamenti noi non potremmo condividerlo né sostenerlo.
Il Presidente Pentassuglia ha fatto presente che le Commissioni avrebbero iniziato l’esame degli emendamenti già nella prossima settimana e che il Comitato potrebbe essere sentito nuovamente in audizione, per un ultimo confronto, prima che il DDL venga inoltrato in Consiglio.
Interessanti, le numerose agenzie regionali sull’incontro (qui di seguito riportate). In particolare, si segnala un comunicato dell’UDC intitolato “L'acqua deve restare un bene pubblico!”.
A prestissimo.
Segreteria del Comitato Pugliese "Acqua Bene Comune"
Agenzia nr. 1417 del 23/03/2011
Longo. “L'acqua deve restare un bene pubblico!” (consigliere regionale UDC)
Agenzia nr. 1423 del 23/03/2011
Il Comitato "acqua bene comune" in Commissione per il Ddl Amati
Agenzia nr. 1424 del 23/03/2011
Ventricelli su audizione con il comitato “Acqua bene comune” (consigliere SEL)
Agenzia nr. 1435 del 23/03/2011
Lanzilotta: “Nostro dovere è garantire ai pugliesi più acqua” (consigliere regionale PDL)
Agenzia nr. 1438 del 23/03/2011
PpV - "Acqua, un 'minimo garantito' per tutti" Ascoltare le esigenze del Comitato acqua pubblica
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