martedì 18 agosto 2009

Vade retro TV!



Ogni tanto si sente dire da qualcuno che la realtà non esiste: ogni evento ha diversi modi di essere visto, interpretato, ha mille sfaccettature, alcune meglio nascoste, più scomode, più spaventose di altre. E ognuno di noi a seconda della propria base culturale, delle proprie certezze o desideri, riesce a vedere in anticipo o in ritardo, più grandi o più piccole queste sfaccetature rispetto ad altri; ha il proprio modo di percepire lo stesso evento, ecco perchè la realtà in sè non esisterebbe, ma ce ne sarebbero tante quante sono le persone che vi assistono.
Sono le fondamenta del relativismo.

Ora, la TV è un mezzo di comunicazione broadcasting, funziona cioè come una piramide, dove dal vertice - un unico punto - parte la diffusione su larga scala, verso la base. E su quel vertice siedono (ahimè, solo metaforicamente) persone che decidono cosa trasmettere offrendo la loro realtà a intere popolazioni creando di fatto una vera e propria omogeneizzazione, quella che si chiama pensiero o cultura dominante; sono costoro a decidere cosa debba essere normale e cosa no, cosa debba essere il bene e cosa il male.

Essenzialmente, quindi, la prospettiva che il telespettatore medio ha sul mondo viene gradualmente scolpita, modellata, decisa dalla televisione, col pericolo che l'interpretazione che il telespettatore ha della vita venga rimpiazzata da quella appartenente all'élite, perdendo così l'occasione di formarsene una propria, libera e originale.

Questo plagio, schiavitù, omologazione, è invece molto più difficile nel caso di internet, un network, luogo virtuale, a maglia, dove tutti i partecipanti sono sullo stesso livello e direttamente connessi l'uno all'altro, baluardo della vera democrazia. E la piramide va a farsi benedire.

Ecco perchè la TV va spenta! Specie quella italiana. O meglio ancora, si può cliccare qui e seguire le istruzioni per disdire il canone RAI.

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