lunedì 24 agosto 2009

La sofisticazione



Per sofisticazione si può intendere una serie vastissima di eventi che consistono nella creazione e introduzione (o mantenimento) cosciente di un processo, un sistema o una struttura inutili (anzi, spessissimo dannosi) all'interno della società, solitamente per scopi economici; una scossa ad una equazione in equilibrio per sbilanciarla volontariamente; una generazione o un mantenimento consapevole di uno status di distruzione, caos e morte.
E' una tematica sicuramente ampia e variegata, che abbraccia praticamente tutti i campi dell'attività umana, dall'agricoltura alla medicina, alla scuola, alla tecnologia, alla politica, ecc..., ciascun caso con le proprie peculiarità.
Per questo è bene soffermarsi solo su qualche circostanza:

Problema - Reazione - Soluzione è un metodo usato da chi, non potendo raggiungere direttamente uno scopo a causa della contrarietà di chi gli sta attorno, è obbligato a seguire un percorso più lungo pur di raggiungere la meta: inventa di sana pianta e segretamente un problema che per reazione ingeneri nel pubblico paura e indignazione (o altri sentimenti, a seconda dei fenomeni) così che sia lo stesso pubblico a chiedere un intervento e magari anche protezione. Naturalmente poi si presenterebbe, nel ruolo di salvatore, lo stesso autore del problema con la sua soluzione preconfezionata. Abbiamo cioè ottenuto indirettamente il consenso di una popolazione. Esempio:

1) Nerone voleva perseguitare i cristiani, ma non aveva appoggi. Perciò fa incendiare Roma (crea il problema);
2) i romani reagiscono con spavento e indignazione, chiedendo un provvedimento;
3) Nerone offre la soluzione: sterminiamo i cristiani, "sono stati loro".

E' stato presentato volutamente un caso ufficialmente riconosciuto, raccontato anche sui libri di scuola, ma invito ognuno a dar vita alla propria immaginazione e pensare a qualche altra evenienza in cui potrebbe essere valido lo stesso ragionamento - se lo ha fatto Nerone 2000 anni fa, perché non potrebbe succedere anche oggi?

Quello che riguarda l'immagine di un individuo potrebbe essere un altro degli infiniti esempi. Si inventano problemi inestistenti o si ingigantiscono problemi irrilevanti per specularci sopra. Pensiamo alle pubblicità sui cosmetici, sull'invecchiamento della pelle, le rughe, il colore o la perdita dei capelli. Questi spot sono elaborati in modo da terrorizzare letteralmente il destinatario, farlo sentire incompleto, insoddisfatto, brutto, bisognoso di aiuto; un aiuto che arriverà proprio da chi - la ditta di cosmetici - ha dato vita ad un problema fatto di nulla, tranne che da una micidiale combinanzione di certi toni, parole e immagini; puntando, tra l'altro, sulla qualità più esigua dell'Uomo: il suo aspetto.
C'era un vecchio aneddoto su due agenti di commercio che giravano l'Africa per conto dei rispettivi calzaturifici. Il primo inviò in ditta questo messaggio: inutile spedire scarpe , qui tutti vanno scalzi. Il secondo scrisse: richiedo spedizione immediata di due milioni di paia di scarpe, tutti qui vanno scalzi. La storiella mirava ad esaltare l'intuito imprenditoriale aggressivo, criticando la filosofia prevalente all'epoca secondo cui il commercio rispondeva ai bisogni esistenti e l'offerta seguiva l'andamento della domanda. Nel giro di qualche decennio la filosofia imprenditoriale si è completamente capovolta. Gli agenti di commercio che la pensano come il primo rappresentante sono rarissimi, se ancora esistono. La filosofia imprenditoriale vigente ribadisce che il commercio ha l'obiettivo di impedire che si soddisfino i bisogni, deve creare altri bisogni che esigano di essere soddisfatti e identifica il compito dell'offerta col creare domanda. Questa tesi si applica a qualsiasi prodotto, venga esso dalle fabbriche o dalle società finanziarie.
Nota: la citazione è tratta da questo articolo.

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