domenica 5 aprile 2009

Conversazione con De Magistris



E' la prima volta che incontriamo De Magistris, eppure l'uso del "tu" è stato spontaneo, non per mancanza di rispetto verso un uomo che sente la professione come una missione e ha pagato un durissimo prezzo per aver semplicemente fatto il proprio lavoro di magistrato.
La verità è che quando incontri gente perbene ti senti a casa.
Ci era già successo con Grillo a Piazza Farnese, con Riccardo Petrella al convegno "Acqua e Democrazia", con padre Zanotelli al convegno "Non c'è acqua da perdere".
Occore fare sistema: gli uomini e le donne della sana società civile non sono lontani, non sono eroi, non hanno bisogno di "proteggersi" dalla gente, dal popolo e non devono sembrare o - peggio - diventare un'eccezione.
C'è una parte d'Italia di cui non andare fieri perché corrotta, spregiudicata e criminale, che ignora il bene comune.
Noi non ne vogliamo far parte, noi vogliamo essere parte della "rivolta dei buoni" (per dirla come Carlo Vulpio) anche dando il voto giusto alle Europee.

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