giovedì 20 maggio 2010

L'anticultura dell'acqua vs il dialogo del rubinetto



In vacanza sul Lago di Molveno, dopo aver percorso il Sentiero delle Acque (16 fonti in poco più di 5 km), ti aspetti di cenare con un'ottima acqua di rubinetto locale e invece...ti propongono l'acqua in bottiglia, nonostante reiterate richieste e dopo aver sentito improbabili spiegazioni.
I "portatori d'acqua" devono affrontare queste piccole fatiche quotidiane per essere "testimoni credibili" della cultura dell'acqua (pubblica e democratica): niente paura, però, perché ci si diverte un mondo a vedere le facce sconvolte dei ristoratori e sentirli balbettare scuse sulla carenza di igiene della caraffa (salvo trovare a colazione caraffe aperte di succo di frutta o di té) o su inesistenti norme che impediscono loro di servire acqua di rubinetto.
L'anti-cultura dell'acqua è il segno di una cultura non illuminata e antidemocratica che non regge il dialogo perché non ha ragioni e, per questo, si rifugia nelle prese di posizione.

p.s. se non riuscite a farvi ascoltare, portate la vostra sete in locali più "democratici"...ce ne sono sia nel profondo sud che nell'incantevole cornice delle Dolomiti.

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