venerdì 12 marzo 2010

La scuola è finita


Diciamolo: a noi della scuola non ce ne importa nulla. E' solo un luogo dove parcheggiare i figli per un po', con quegli insegnanti succhia-soldi e con poca voglia di lavorare. Ma sì, la scuola non serve, non aiuta a trovare lavoro, non crea sviluppo, non realizza un miglioramento delle condizioni generali.
In fondo la classe dirigente è giusto che la formi mamma tv: non vogliamo veline e papponi? La capacità di esprimersi correttamente in italiano, di comprendere l'evoluzione storica, di capire dove si trovano i luoghi e come ci si orienta su una mappa, la sensibilità alle forme artistiche e la tanto decantata abilità a parlare e comprendere lingue straniere sono NULLA rispetto alla meraviglia di lustrini e truffe di stato.
Ma sì, ammettiamolo: noi vogliamo ladri e ignoranti, vogliamo che i figli dei ricchi si formino in scuole (private) con offerte formative complete e ricche e che gli altri restino ancorati al loro status. Così i primi potranno dirigere lo stato con la superiorità acquisita e i secondi farsi governare senza fiatare.
La campanella per la scuola pubblica è suonata da un pezzo.
E poveracci quegli insegnanti che oggi sono a Roma per protestare: a noi, agli altri, ai genitori, agli ex alunni non importa molto. Tutti zitti: c'è il grande fratello in tv.

italianimbecilli.it

La scuola come strumento indispensabile per la crescita culturale di un Paese. La scuola come valore educativo, come esperienza di crescita nella conoscenza. La scuola come luogo di istruzione e come punto di riferimento per l'apprendimento dei valori civili inalienabili. La scuola come luogo di dibattito costruttivo. La scuola come sede primaria per il confronto tra le culture. La scuola come elemento imprenscindibile per l'interazione individuo-contesto, dove gli studenti, attraverso lo studio analitico e l'allenamento della logica e della creatività, possono intervenire attivamente nei processi di cambiamento delle società. La scuola come ambiente di formazione psicofisica della persona. La scuola come energia primaria, basilare, per lo sviluppo della Nazione. La scuola come luogo del progetto, del pensiero articolato, razionale, sintattico e finalizzante. La scuola come laboratorio di creatività, di libertà di pensiero, di azione commisurata alle necessità individuali e collettive. La scuola come luogo del rispetto delle idee altrui e della costruzione della coscienza critica. La scuola come fucina di civiltà e di legalità.
Tutto ciò (e altro ancora) sta per essere definitivamente distrutto dalla 'riforma' della scuola pubblica, voluta da questo governo criminale.

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