lunedì 8 marzo 2010

Continuerai a farti scegliere o finalmente sceglierai?



Come rendere questo otto marzo meno retorico?
Tornando molto indietro alla ricerca di un modello di società in cui la cooperazione creava cultura e conoscenza, un mondo da cui avremmo moltissimo da imparare.
Abbiamo bisogno di una nuova narrazione del mondo e dei rapporti tra le persone e in particolare tra uomo e donna, abbiamo bisogno di ripensare gli stereotipi, riscrivere la comunicazione. Se metà del mondo non ha accesso ai centri decisionali, non può contribuire alla progettazione del futuro o può farlo solo con grandissime difficoltà, il mondo è due volte povero. Uomini compresi.

Dal blog di Jacopo Fo

Erano neri tutti i nostri antenati. Erano neri i primi colonizzatori dell’Europa, dell’Asia, dell’America e dell’Australia. Persero l’abbronzatura per via del freddo.
E furono nere le prime civilta' complesse che fiorirono lungo i grandi fiumi nelle aree dove il clima era piu' mite.
Queste civilta', iniziano a costruire opere notevoli tra il 7000 e il 3500 avanti Cristo. Possedevano una tradizione narrativa orale e conoscenze di astronomia, matematica, geometria, oltre a una grande capacita' di costruire canali, argini, terrapieni e di bonificare le paludi.
[...] I loro villaggi erano privi di mura difensive e nelle loro pitture e sculture troviamo la celebrazione della fertilita' della natura e non della guerra e dei potenti. Il fatto che le sepolture fossero simili per tutti i membri della comunita', donne comprese, ha fatto pensare che il ruolo sociale della donna non fosse sottomesso a quello dell’uomo.
Inoltre, la notevole presenza di immagini erotiche e rappresentazioni di seni e organi sessuali e' stato considerato come indizio di una civilta' improntata alla celebrazione del piacere piuttosto che del dominio. Queste civilta' sono state definite matriarcali. Alcuni ricercatori hanno pero' fatto notare che non si trattava di una situazione nella quale gli uomini fossero soggetti alle donne quanto di uno stato di parita' tra i due sessi. Questi ricercatori hanno cosi' coniato la definizione “societa' di partnership”, di potere condiviso, perche' piu' aderente alla realta'.
Per piu' di un secolo e mezzo l’esistenza di questa societa' e' stata negata dalla storiografia ufficiale e chi ne affermava l’esistenza veniva sbeffeggiato ed emarginato.
Ma oggi abbiamo una mole enorme di reperti provenienti da scavi che attestano l’esistenza in Cina, India, Medio Oriente e Egitto di societa' matriarcali fiorenti, che intrecciavano scambi commerciali su grandi distanze e che non ci hanno tramandato indizi dell’esistenza di una casta guerriera di maschi o di una centralita' culturale della guerra.
Questa civilta' creo' forme di protoscrittura basata su ideogrammi che ritroviamo uguali dall’Egitto all’India. Ad essa dobbiamo tutte le scoperte fondamentali: dal martello alla zappa, dalla rete da pesca all’agricoltura, alla ceramica, alla tessitura.
Fino al 3500 avanti Cristo registriamo continue migrazioni che hanno come epicentro l’Africa centro orientale e si diffondono in tutte le direzioni.
Ci sono notevoli studi che sostengono che le parole relative all’agricoltura di tutto il mondo abbiano una radice derivata dalle lingue San, africane.
Nelle steppe euroasiatiche, intanto, altri popoli si tempravano nella dura esistenza degli allevatori. Queste popolazioni, spinte dal bisogno di proteggere le greggi da belve e predatori, avevano sviluppato una forte aggressivita', capacita' militari, una societa' basata sulla forza del guerriero e la dominazione delle donne. Essi perfezionarono l’arco rendendolo atto a uccidere grossi animali e uomini e addomesticarono il cavallo trasformandolo in un potente strumento in battaglia.
A partire dal 3500 a C. questi guerrieri, che nei millenni erano diventati chiari di pelle, con narici piccole e labbra sottili, conobbero un’esplosione demografica [...]
La storia dei successivi millenni e' quella dello scontro tra queste due culture.



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