martedì 26 aprile 2011

EAU de PARIS non fa rima con AQP

Intervista ad Anne Le Strat from meetupparis on Vimeo.


Domani mattina a Bari, nella sede di AQP SpA, il "top management" dell'Acquedotto Pugliese SpA, incontrerà Anne Le Strat (vice sindaco di Parigi e presidente di EAU de PARIS) con delega ai servizi idrici "per una giornata di lavori dedicata all’acqua e uno scambio di best practice".
Il comunicato stampa della Regione diramato a meno di 24 ore dall'inizio della conferenza, dopo aver snocciolato una serie di numeri ("...investimenti decuplicati negli ultimi 4 anni, la gestione di uno dei maggiori parchi di depuratori in Europa ed il recupero di 40 milioni dimetri cubi d’acqua...") chiude definendo quella di domani "una giornata di studio tra due realtà pubbliche per mettere a confronto le esperienze e analizzare l’evoluzione del quadro normativo".

Ora è evidente che qui qualcosa non quadra.
AQP SpA e EAU de PARIS non sono proprio la stessa cosa (cioè due realtà pubbliche) e non è solo una sottigliezza accademica, ma una differenza sostanziale.

AQP SpA è una società per azioni: DEVE FARE PROFITTO... sull'acqua.
EAU de PARIS è una "régie", termine che designa un'azienda pubblica autonoma incaricata della gestione di un servizio pubblico e indica al tempo stesso la modalità di gestione di questo stesso servizio (pubblica).

AQP SpA risponde agli azionisti (oggi la Regione, domani?)
EAU de PARIS risponde ai cittadini di Parigi.

AQP SpA è una società di diritto privato con un amministratore unico ("... il mio Acquedotto..." diceva Vendola ad Annozero lo lo scorso 10 febbrario)
EAU de PARIS è un ente pubblico e PARTECIPATO: tra i dirigenti della stessa vi sono esponenti di associazioni ambientaliste, tecnici e componenti di associazioni dei consumatori.

AQP SpA, avendo come obiettivo il profitto per chi possiede le azioni, non garantisce il diritto all'acqua. Semmai soddisfa il bisogno di quanti possono pagare. Ergo: se non paghi, niente acqua (vedi qui o qui).
EAU de PARIS garantisce il diritto all'acqua. Infatti è prevista la copertura finanziaria delle bollette dell’acqua non pagate, tramite il Fond social au logement (FSL). I gestori privati (fino al 2010) destinavano a tale copertura 175.000 € all’anno. Con Eau de Paris si è passati a 250.000 euro, con un aumento del 50%. Questo fondo offre la possibilità al Comune di garantire la fornitura d’acqua agli occupanti di un alloggio a prescindere dalla loro situazione.

QUANDO la Regione Puglia voleva garantire il diritto all'acqua.

In realtà - quando nel novembre 2009 venne istituito il tavolo tecnico paritario per scrivere il DDL che avrebbe dovuto trasformare AQP SpA in ente pubblico/partecipato- il governo regionale sembrava ben intenzionato ad intraprendere la strada della ripubblicizzazione dell'Acquedotto più grande d'europa.

Il DDL (mai portato in consiglio regionale) scritto con i movimenti per l'ACQUA
è stato un primo passo importante, cui non ne sono seguiti altri, PURTROPPO!
Ad oggi la ripubblicizzazione (promessa per le primarie e ri-promessa in campagna resta "un sogno". Anzi quel sogno rischia di trasformarsi in un incubo da quando sono stati presentati dall'ass. Amati alcuni emendamenti che ne snaturano l'essenza:
  • Il DDL originario prevedeva meccanismi di partecipazione anche attraverso i comuni. Alcuni emendamenti li affievoliscono concentrando ogni poterere decisionale nelle mani del presidente della regione.
  • Il DDL originario garantiva il diritto all'acqua nel quantitativo minimo vitale indicato dall'OMS, con gli emendamenti questo "diritto" è subordinato agli avanzi di gestione (max 18%)
  • Ma soprattutto il DDL originario prevedeva con chiarezza l'istituzione di un soggetto giuridico pubblico. Oggi con i neo-emendamenti si aprono scenari interpretativi dubbi, tanto da far pensare alla possibilità che - a DDL approvato -si possa solo conservare la forma della Società per Azioni a totale capitale pubblico.
Pare di assistere ad un triste tentativo cambiare i significanti laddove non si riesce (per mancanza di volontà politica) a cambiare il significato.
Chissà se domani si parlerà anche di questo.

Nessun commento: