domenica 29 agosto 2010

SOS SCUOLA... NO, W l'Itaglia!



Il TG1 di ieri, domenica 29 agosto, dopo poco più di 10 minuti di ha iniziato a trasmettere una serie di interminabili inutilità. Ad esempio un servizio lunghissimo sulla costiera amalfitana e sugli spaghetti ai ricci di mare. Ormai i vari Tiggì hanno l'unico scopo di rivelarci il degrado della "informazione" italiana. Uno penserà: "Vuol dire che non ci sono fatti importanti da raccontare", invece di cose da dire ce ne sono ed anche estremamente importanti. A meno che non si considerino non degni di attenzione le migliaia di lavoratori precari della scuola che, proprio in questi giorni stanno portando avanti proteste, sit-in, occupazioni e scioperi della fame in diverse parti d'Italia. Perche? E perchè vengono vergognosamente ignorati dal servizio pubblico televisivo? Cosa hanno da protestare?

Sta per cadere l'ennesima scure sugli insegnanti italiani. Con quasi 42.000 tagli che si aggiungono agli oltre 57.000 dello scorso anno (tra docenti e ATA) si contretizzerà quanto legiferato nel 2008 dal "Ministro TreConti" che ordinò al Ministro-ombra Gelmini di stringere la cinghia sulla scuola. Quest'anno a risentirne di più saranno le scuole superiori, ma anche per gli altri ordini di scuola non si scherza. E mentre Obama, negli USA, decide di puntare sulla scuola per risollevare le sorti del suo paese, in Italia si decide di puntare sulla scuola per risollevare i conti del Paese. Il taglio delle cattedre è da decenni uno degli hobbies preferiti dei vari "ministri dei conti", anche perchè la classe docente in questi anni ha dimostrato una flessibilità ed una capacità di "piegarsi" e di essere manipolata dall'interno, che non ha eguali: estrema disomogeneità, scarsa considerazione sociale, stipendi tra i più bassi d'Europa e conseguente appetito per quelle risorse aggiuntive (PON, FESR ed altre diavolerie simili) fanno sì che la classe docente sia vittima di un sistema balordo che tende a zittire chi denuncia il marcio che è insito nel sistema scuola italiano.
La cosa che non si capisce è come mai i sindacati (quasi tutti) che nel 2008 hanno organizzato una grande manifestazione di protesta a Roma abbiano abbassato la guardia nei due anni successivi (solo i Cobas hanno mantenuto alto il livello di "attenzione"). Eppure quei provvedimenti annunciati nel 2008 sotto il nome di "Riforma Gelmini", non solo non sono stati fermati, si sono realizzati in una maniera brutale: meno insegnanti, meno supplenti, meno ore di lezione, meno insegnandi di sostegno per i ragazzi con handicap, classi sovraffollate, la scuola primaria (fiore all'occhiello della nostra scuola) ridotta in molti casi a parcheggio per i bimbi, meno bidelli nei corridoi (meno sorveglianza fuori dalle classi)... insomma meno scuola per tutti. W l'Itaglia!

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