giovedì 19 luglio 2012

Paolo Borsellino e il ricordo mancino



Una delle cose tristi del vivere in Italia è che il tempo si ferma. Oggi 19 luglio 2012 a 20 anni dalla strage di via D'amelio la storia sembra essersi fermata.
Il giudice Paolo Borsellino e la sua scorta gli agenti Agostino Catalano (caposcorta), Emanuela Loi (prima donna a far parte di una scorta e a cadere in servizio), Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina sono morti ma siamo concordi con coloro (e sono tanti) che affermano che la loro morte non è stata vana. 
"La vostra forza è la nostra forza!" ha detto Roberto Scarpinato introducendo la sua lettera a Paolo Borsellino. 
Finchè ci saranno uomini, donne, giovani e meno giovani che non si arrenderanno allo stato delle cose per difendere la legalità, i magistrati, lo Stato (di diritto) la verità sarà sempre più vicina. 
I ricordi riaffioreranno nelle menti di "chi non ricorda" IERI come OGGi con la speranza che il capo dello Stato operi (con i fatti e non solo a parole) per la ricerca della VERITA'.
In periodo di crisi economica e delle istituzioni democratiche il suo difendere a spada tratta la segretezza delle telefonate tra Mancino ed i suoi uffici rischia di trasformarsi nella mortificazione del ricordo di quanti hanno dato la vita affinchè le logiche mafiose non prevalessero sulla ricerca della legalità.  


P.S.: il video è di tre anni fa, ma assurdamente attuale. 
GUARDA LA DIRETTA TV della Manifestazione delle Agende Rosse a Palermo

Nessun commento: