Ventinove ciclisti uccisi nel 2012 fino al 9 marzo, il doppio rispetto all’analogo periodo dello scorso anno, quando i morti erano stati 16. Trenta ciclisti uccisi e i sindaci stanno a guardare, non sentono la necessità di fare qualcosa per evitare queste morti inutili.
L'ultima vittima a Roma sulla Salaria. Alice Di Pietro, 22 anni, uccisa da un'auto mentre attraversava le strisce pedonali con la sua bici.
Sabato scorso di fronte a palazzo Chigi, una trentina di ciclisti ha messo in scena un flash mob, simulando di essere stati investiti sulle strisce pedonali, per richiamare l'attenzione dei media e politica sulla sicurezza sulle strade, in particolare per chi si muove in bicicletta. E sempre più necessaria legge che recepisca l'esigenza di una mobilità sostenibile e tuteli la vita di pedoni e ciclisti (www.salvaiciclisti.it).
Noi cogliamo la triste occasione per ricordare al sindaco e all'assessore competente che lo stradone che collega via Corato a piazza Stazione è dotato di una pista ciclabile molto utilizzata da ciclisti ma soprattutto pedoni e podisti, che rischiamo ogni gioro la vita: la pista ciclabile non è protetta da alcun cordolo o guard-rail.
Una strada che conta già decine di incidenti con auto che finiscono fuori strada falciando finora "soltanto" gli alberi ancora troppo fragili.
Una strada con le strisce pedonali nel bel mezzo di una curva (cancellate dopo la nostra segnalazione e poi rifatte pari pari).
Una strada nata con una pista ciclabile molto pericolosa con un gard-rail che protegge il muretto in cemento e non i ciclisti (CLICCA QUI) e per la quale l'ex assessore Zaccaria aveva promesso un intervento "riparatore": "“la pista ciclabile, pur essendo a norma, così non va. Bisognerà intervenire: abbiamo pensato di posizionare tra la strada e la pista ciclabile paletti legati da catenine o archi in acciaio”.
Sono passati 2 anni dall'inaugurazione e tutto è così com'era. Cosa stiamo aspettando, che ci scappi il morto?
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