lunedì 26 marzo 2012

I TECNICI DEI DOVERI (ALTRUI)



Il governo dei super-tecnici ha senza alcun dubbio riportato serietà nella politica italiana. Trattasi di professoroni di straordinaria competenza che hanno strumenti tecnici che molti politicanti di ieri (e di oggi) si sognano. Ma la credibilità è un'altra cosa e quando devi convincere gli altri a fare sacrifici DEVI ESSERE CREDIBILE. La credibilità dei tecnici svanisce come la nebbia al sole, via via quando si leggono attentamente i loro atti, si ascoltano attentamente le loro parole e si capisce dove vogliono davvero andare a parare.
Sono gli esperti della competitività, della produttività, del Dio Mercato, dei mercati finanziari (virtuali) da accattivare facendo a pezzi i diritti (sindacali e umani), ma ben lontani dal rifiutare doppi, tripli, quadrupli incarichi.
Si sono guardati bene dal chiamare in causa le banche, anzi (vedi la questione dei conti per i pensionati).

Per fortuna una buona notizia, finalmente il congedo obbligatorio per i papà volenterosi di stare con i propri figli. Da ora potranno farlo.... per 3 giorni!!

Da: ALTRAMURA

La riforma del lavoro prevede anche il congedo di paternità obbligatorio per  "favorire una cultura di maggiore condivisione dei compiti di cura dei figli". Idea non nuova, ma giusta. Peccato che il congedo duri solo tre giorni. Sarà anche un primo passo simbolico, ma è uno schiaffo sia alle madri (sole nella quotidianità con i figli) che ai padri che vogliono poter fare i padri non solo nei weekend. Possibile che il diritto alla bigenitorialità sia fatto valere solo quando ci si separa??
Speriamo che su questo punto ci sia la stessa "indignazione" che è scoppiata sull'art. 18. Se si vuol davvero consentire ad entrambi i genitori di prendersi cura dei figli bisogna guardare al modello svedese. Il congedo dei padri, lì, è di ben 11 settimane. Un tempo lungo che consente ai padri di poter sperimentare il rapporto quotidiano con i figli e ai figli di vivere la quotidianità con i padri. Un'esperienza educativa importantissima. Ma è tutta la società a guadagnarci. Se il congedo non è solo "questione di donne" le aziende sono meno propense a licenziare o a far dimettere le donne o a non assumerle se "in età fertile". Voler creare una famiglia e prendersi cura dei figli deve diventare un "problema" per il datore di lavoro sia  che abbia assunto un uomo, sia che abbia assunto una donna. E non si tratta di creare una protezione in più per le donne, ma di riconoscere l'arricchimento per il mondo lavorativo che porta la donna (ad esempio recenti ricerche dimostrano che un maggior numero di donne nelle forze dell'ordine comporta una diminuzione delle violenze e degli abusi da queste perpetrati) e il grande contributo che possono dare gli uomini nella crescita dei figli.
Ed invece ci troviamo in un paese che discute del diritto alla doppia genitorialità solo quando si tratta di padri separati. Stupisce che ci sia tanta comprensione nei confronti di questi padri che  lamentano di poter vedere i figli solo a week-end alterni quando nella maggior parte delle famiglie questa è già la realtà visto che agli uomini non viene riconosciuto alcun congedo per godersi la bellezza (e la fatica) di crescere un figlio.

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