mercoledì 8 ottobre 2008

Fame e... necessità della DECRESCITA



A volte ci farebbe bene ricordare...
L'80% delle risorse del pianeta terra è nelle mani del 20% della popolazione mondiale.
E questo sparuto numero di uomini si permette di sprecare energie (fossero anche solo mentali!) e risorse (quelle sono reali) senza un minimo di logica e all'insegna dell'"egoismo autolesionistico".

E' NECESSARIO INIZIARE A DECRESCERE
COS'E' la DECRESCITA? (da Wikipedia)
La decrescita è un concetto politico, secondo il quale la crescita economica - intesa come accrescimento costante di uno solo degli indicatori economici possibili, il Prodotto Interno Lordo (PIL) - non è sostenibile per l'ecosistema della terra. Questa idea è in completo contrasto con il senso comune politico corrente, che pone l'aumento del livello di vita rappresentato dall'aumento del PIL, come obiettivo di ogni società moderna.
L'aggettivazione sostenibile allude alla proposta di organizzarsi collettivamente in modo che la diminuzione della produzione di beni non costituisca riduzione dei livelli di civiltà.

L'assunto principale è che le risorse naturali sono limitate e quindi non si può immaginare un sistema votato ad una crescita infinita. Il miglioramento delle condizioni di vita deve quindi essere ottenuto senza aumentare il consumo ma attraverso altre strade. Proprio per la costruzione di queste vie sono impegnati numerosi intellettuali, al seguito dei quali si sono formati movimenti spesso non coordinati fra loro, ma con l'unico fine di cambiare il paradigma dominante della necessità di aumentare i consumi per dare benessere alla popolazione. Un esempio di questi gruppi sono i gruppi d'acquisto solidale (GAS), i sistemi di scambio non monetario o gli ecovillaggi. Il principale esponente di questa corrente è Serge Latouche. In Italia troviamo Maurizio Pallante, Massimo Fini, Mauro Bonaiuti e Paolo Gabrini.

Nessun commento: