domenica 20 maggio 2012

STRAGE DI BRINDISI. SONO STATO I MAFIOSI?




a 16 anni non puoi morire senza un perchè
a 16 anni ami la vita, sei la vita..
a 16 anni hai una tale forza dentro che sai cos'è dio...
morire a 16 anni per l'esplosione di una bomba formata da 3 bombole di gas nascoste in un cassonetto posizionato "scientificamente" nei pressi del cancello della scuola, implica che tante persone avranno parole più o meno scontate, più o meno banali...
"bisogna reagire!"... "non possimo tacere"... "diamo un segnale forte" 


Melissa diventa martire senza volerlo e quanto accaduto stamattina a Brindisi fa il giro attraverso i quotidiani di tutto il mondo
Mai, finora, era stata attaccata la scuola pubblica, i ragazzi, il futuro.
Condividiamo l'analisi di quanti non sono persuasi da chi parla di Mafia: i mafiosi non alzano polveroni in casa per il gusto di attirare l'attenzione. A meno che l'attenzione doveva essere distratta da altri fronti.
Se mafia è stata, non è mafia locale: non c'era da “guadagnare” niente con questo gesto, anzi. Ci chiediamo: chi ha voluto questa strage o quella che sarebbe stata se la bomba fosse scoppiata qualche minuto dopo, ha forse voluto compiere un gesto tale da catalizzare l'interesse dell'opinione pubblica italiana e mondiale per distoglierla da qualcos'altro (l'elenco sarebbe lungo)? Putroppo non abbiamo risposte. Ma dubbi si. E tanti.
Con un attentato scellerato ed infame come questo si crea tensione tale negli animi, una paura che non richiama quella degli attentati mafiosi, che è più grave dell'ansia diffusa dai TG a colpi di spread... Il messaggio subliminale che passa è che infondo ciò che è accaduto dinanzi ad una scuola, può capitare a tutti in qualsiasi momento... Aprite gli occhi... stiamo tutti uniti e proteggiamoci perchè ciò che sta accadendo in termini di attacchi ai diritti ed alla democrazia, è nulla rispetto a quello che ti potrebbe accadere se non acconsenti. Con la crisi da finanziaria che diventata economica e rischia di diventare crisi sociale sociale, la tenuta delle istituzioni in grande crisi di credibilità, è a rischio. Saremo capaci di andare oltre?

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