venerdì 13 maggio 2011

LA BORSA DELL'ACQUA




Riceviamo e diffondiamo con piacere il comunicato stampa dell'I.E.R.P.E (Istituto Europeo di Ricerca sulle Politiche dell'Acqua) - di cui è presidente Riccardo Petrella - che contesta indignato la proposta della Nestlé di istituire una borsa dell'acqua. Del resto la Nestlè è una delle aziende che imbottigliano acqua e quindi di mercificazione di questo bene comune se ne intende!
Anche per questo occorre votare Sì per i due referendum di giugno: occorre ripensare le politiche di gestione del bene acqua, sottrarle alle logiche del mercato e della speculazione.


Carissimi
riceviamo da Bruxelles la notizia che segue, vi chiediamo di aiutarci a diffonderla.
Alleghiamo anche comunicato del Comitato Italiano per un Contratto Mondiale sull'Acqua.
Ringraziando, auguro buon lavoro
Alessandro Mazzer
Facoltà dell'Acqua – Ass. Monastero del Bene Comune


COMUNICATO STAMPA Nestlé vuole una Borsa dell'Acqua; una proposta irresponsabile e ridicola dichiara IERPE

"Istituire una Borsa dell'Acqua così come per altre materie prime, contribuirebbe a regolare il problema della carenza di questo bene prezioso", ha affermato martedì 10 maggio a Ginevra Peter Brabeck, presidente della Nestlé (fonte Reuters).
Commentando la notizia da Bruxelles, Riccardo Petrella presidente dell'I.E.R.P.E (Istituto Europeo di Ricerca sulle Politiche dell'Acqua) ha affermato che si tratta di una proposta irresponsabile e ridicola.
Brabeck vuole "risolvere" il problema della concorrenza, nella regione canadese di Alberta, tra agricoltori che necessitano d'acqua per i raccolti e le compagnie petrolifere che ulitizzano ingenti quantità d'acqua per estrarre il petrolio dalle sabbie bituminose. "Quando la domanda aumenta, il mercato reagisce e la gente comincia a usare la risorsa in maniera più efficiente", ha osservato.
La "proposta" di Nestlé ha già trovato consenso nel governo di Alberta che come primo passo, ha "inventato" la distinzione tra diritti alla terra e diritti all'acqua, in modo che il possesso della terra non dia automaticamente diritto all'acqua che vi scorre.
"Affidare l'acqua alla borsa significa confiscare ai popoli della Terra un bene comune pubblico insostituibile per la vita, consegnando il futuro della vita di milioni di persone al potere di arricchimento di pochi grandi speculatori finanziari" ha affermato Riccardo Petrella.
"I propagandisti dell'acqua rara (oro blu) sono gli stessi che hanno prodotto la penuria della risorsa idrica imponendo politiche economiche predatrici ed usi insostenibili e inquinanti. Non possiamo permettere a questi gruppi la possibilità e il potere di imporre la loro irresponsabilità! Sarebbe indecente."

Contatti stampa:

Alessandro Mazzer, Facoltà dell'Acqua,Verona
email: monasterodelbenecomune@gmail.com

Riccardo Petrella, I.E.R.P.E. tel. +32 475 288 856
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