i comitati sarebbero il "teatrino della politica"
di seguito la risposta del Comitato Pugliese:
La partecipazione è “un teatrino”?
Di cosa ha paura il Consigliere Amati?
Il
Consigliere Fabiano Amati ha un concetto di partecipazione piuttosto
“elastico”, secondo la stagione politica e gli interessi da difendere. Dunque,
ieri, durante il Governo Vendola - quando si accompagnava ai Movimenti e ai
cittadini nelle conferenze e negli incontri in mezza Puglia come Assessore
della giunta in primo piano per la ripubblicizzazione di AQP SpA (salvo poi
bloccare il processo con emendamenti fuorvianti introdotti all’ultimo momento,
votati dal governo e, poi, bocciati dalla Corte costituzionale; si veda il
materiale su: www.laquanonsivende.blogspot.com ) - la partecipazione
non era “eccessiva” e finalizzata “al teatrino della politica” ma reputata
adeguata a portare acqua al mulino di quella che poi si è rivelata la più
indegna mistificazione sul tema:
“la ripubblicizzazione dell’acquedotto pugliese”. Oggi, invece, poiché la
partecipazione non è più in linea con la “narrazione” dominante del “palazzo” e
contrasta gli interessi e gli obiettivi di alcune persone al governo della
Regione, diventa “eccessiva” e finalizzata “al teatrino della politica”. Che
dire? Un uomo per ogni stagione! Un concetto per ogni occasione!
Ma – poiché l’informazione
veritiera e corretta è alla base di ogni scelta consapevole - andiamo
alla sostanza, chiarendo punto per punto le inesattezze e le dichiarazioni rese
dal Consigliere Fabiano Amati nel suo comunicato.
1. Le leggi vigenti
consentono la trasformazione dell’Acquedotto pugliese da Società per Azioni
(società commerciale a scopo di lucro) in Azienda Speciale (ente di diritto
pubblico non a scopo di lucro) come il caso di Napoli
testimonia (dove ARIN SpA è stata trasformata nell’Azienda Speciale “Acqua Bene
Comune”).
2. La richiesta del tavolo
tecnico congiunto da parte del Comitato pugliese “Acqua Bene Comune” e di tutte
le associazioni/gruppi/comitati/organizzazioni/ecc. qui di seguito indicate, e
proposta ieri, 7 febbraio, dal M5S alla Conferenza dei Capi gruppo, non è
dovuta alla “foga […] di costruire falegnamerie” ma alla necessità di dare
seguito a una delibera votata all’unanimità dal Consiglio regionale lo scorso 3
agosto e, dunque, - traducendo (anche per il Consigliere Amati) – alla
necessità di rispettare le istituzioni e i cittadini!
3. Chi ha un ruolo politico
non può votare una cosa e dopo sei mesi non dare seguito e pensare che cada nel
“dimenticatoio” perché questo significherebbe aver messo in atto un’azione
deliberata per tenere momentaneamente “buoni” i cittadini (tanto prima o poi si
sarebbero stancati di rivendicare) e nel frattempo “guadagnare” tempo per
progetti altri. Ma, neanche noi – Consigliere Amati – in prima battuta crediamo
nella malafede!
4. L’eventuale proroga
della concessione non preclude –sul piano né giuridico, né legislativo, né
politico né, tantomeno, logico - la costituzione del Tavolo Tecnico congiunto
per verificare la possibilità di ripubblicizzazione dell’Acquedotto pugliese.
Del resto la costituzione del tavolo non rappresenta un ostacolo all’eventuale
proroga di cui sopra. E allora, perché non dare seguito a una delibera
adottata all’unanimità dal Consiglio Regionale e, dunque, anche
da coloro che oggi si oppongono alla sua realizzazione?
Di cosa ha paura il
Consigliere Fabiano Amati?
Che cosa temono coloro i
quali oggi si oppongono alla costituzione del tavolo tecnico per la
ripubblicizzazione (pur avendo votato ieri la delibera a suo favore)?
Chi c’è dietro
l’accanimento di un Governo che non vuole dare corso a quanto il Consiglio
regionale ha deliberato all’unanimità?
Queste sono le domande
di fondo che noi cittadini dobbiamo porci, magari con l’aiuto di qualche
giornalista incuriosito …. La partita non è “solo” il diritto umano
all’acqua, la partita non è “solo” la modalità di gestione di un acquedotto
costruito con soldi pubblici e con il sudore dei nostri nonni e delle nostre
nonne, la partita è molto più grande ed è la
democrazia.
Chi governa lo deve fare
secondo le regole e non ignorando il volere dei cittadini, altrimenti abusa del
suo potere! Chi governa deve onorare le istituzioni e non usarle a suo
piacimento!
In nome della Democrazia
e della sovranità popolare sancita dalla Costituzione (art. 1 comma 2)pretendiamo:
- l’istituzione del Tavolo
Tecnico Congiunto per la ripubblicizzazione dell’Acquedotto pugliese così come votato
dal Consiglio Regionale all’unanimità lo scorso 3 agosto 2016;
- il rispetto delle
regole, delle leggi e delle istituzioni.
Aderenti alla campagna “Acqua e democrazia”
Comitato pugliese “Acqua Bene Comune”
AIAB, Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica
ABAP Puglia (Associazione Biologi Ambientalisti Pugliesi)
Associazione “Laici comboniani” - Lecce
Associazione “Sviluppo Sostenibile”
Attivisti a 5 stelle Martina Franca (TA)
Azione Civile -Ingroia
Banca Etica – Gruppo Iniziativa Territoriale (Bari)
Beni Comuni - Taranto
Cobas – Confederazione dei Comitati di base
Collettivo EXIT di Barletta
Collettivo “Terra Rossa” di Lecce
Comitato Acqua - Palo del Colle (BA)
Comitato Acqua - Bari
Comitato di Terra di Bari per il NO alla Riforma Costituzionale
Comitato NO TRIV Terra di Bari
Consulta Ambiente - Santeramo (BA)
ConvochiamociperBari
Coordinamento Campano per la Gestione Pubblica dell'Acqua
Forum Ambiente e Salute – Lecce
Lecce Bene Comune
Masseria dei Monelli - Conversano (BA)
Missionari Comboniani Bari
Movimento Beni Comuni – Mesagne (BR)
Movimento “ilGrillaio” – Altamura (BA)
M5S Puglia
Popoli e Culture -
PRC - Bari
RifiutiZero Bari
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