Fate una prova: sovrapponete le due immagini e capirete perchè è il caso di preoccuparsi di quanto sta accadendo in Basilicata. Nelle prossime settimane partirà una importante campagna informativa. Stay tuned
Nasce
la RETE APPULO-LUCANA “SALVA L'ACQUA”
RIAFFERMARE
IL PRIMATO DELL'ACQUA sul PETROLIO E' POSSIBILE.
L'ACQUA
NON SI FERMA AL CONFINE REGIONALE ED UNISCE I COMITATI DI PUGLIA E
BASILICATA
Sabato
5 aprile 2014, ad Altamura diversi gruppi e singoli cittadini attivi
pugliesi e lucani si sono incontrati per dare vita alla RETE
APPULO-LUCANA SALVA L'ACQUA.
All'appello
lanciato dal Comitato Pugliese AcquaBeneComune hanno risposto in
molti.
Si
tratta di persone che operano in diversi contesti, ma tutti hanno a
cuore le sorti del diritto all'acqua potabile e la salvaguardia del
Bene Comune.
L'acqua
è il bene comune per eccellenza oltre che paradigma culturale e
chiave di lettura di un sistema economico (e politico) che sembra
aver perso il senno.
L'incontro
è stato convocato dopo una serie di allarmi provenienti da diverse
zone della Basilicata ed in particolare dalla zona dell'invaso del
Pertusillio. Allarmi legati alle attività estrattive e di
trivellazione, e al conseguente rischio di inquinamento, in relazione
ai quali esistono già segnalazioni/denunce provenienti da cittadini
e associazioni operanti sul territorio della Basilicata.
In
particolare si è discusso dei risultati di analisi provenienti
dall'invaso del Pertusillo condotti dalla prof.ssa COLELLA (Ordinario
di Geologia, Università di Potenza).
Analisi
che hanno evidenziato la presenza nelle acque dell'invaso (da cui
attingono molti comuni della Puglia) di sostanze inquinanti, tra cui
idrocarburi.
Sulla
base di tali risultati si è proceduto ad inoltrare una formale
denuncia alla Unione europea per le violazioni di numerose norme del
diritto comunitario, compiute dalla Regione Basilicata. La denuncia
ha messo in evidenza la mancata tutela delle acque, lo sfruttamento
intensivo del territorio, la distruzione delle economie locali e di
ogni forma di economia sostenibile.
I
gruppi provenienti dalla Basilicata hanno socializzato quanto sta
accadendo nella loro Regione, dove fare ricerche petrolifere costa
solo 2 € per kmq. L'intero bacino imbrifero che fornisce l'acqua
potabile alla Puglia, per uso civile e agricolo rischia seriamente un
definitivo e irreversibile inquinamento, le cui conseguenze, a fronte
dei ricavi modesti, provenienti dal petrolio, potrebbero costituire
una vera e propria catastrofe nell'imminente futuro.
Ciò
che manca – sostengono – è la necessaria presa di coscienza del
pericolo che incombe, sia da parte dei cittadini pugliesi e lucani
sia da parte degli Enti locali e, per questo, a breve, partirà una
campagna di divulgazione.
Obiettivo
prossimo della Rete SALVA L'ACQUA è la promozione di campagne
informative che nel prossimo futuro potrebbero fare la differenza tra
chi si attiva per difendere il Bene Comune per eccellenza (l'ACQUA)
e chi resta a casa a guardare la tv pensando "tanto io bevo
l'acqua minerale!!!".
A
chiusura della campagna di sensibilizzazione si prevede di realizzare
un evento che veda coinvolte le comunià pugliesi e lucane e che
porti all'attenzione dei media, degli amministratori locali e, perchè
no, delle stesse procure quanto sta accadendo stiamo rischiando di
diventare come il Texas.
Perchè
si scrive salva l'acquae si legge salva la vita
Rete
APPULO-LUCANA Salva l'ACQUA
Comitato
Pugliese AcquaBeneComune, AcquaBeneComune Altamura, ilGrillaio
Altamura, QuiBariLibera, Centro Studi Torre di Nebbia, Ass. Carthage,
RifiutiZero Prov. Bari, AcquaBeneComune Bari, Coord. Acqua Pubblica
Basilicata, Mediterraneo NO TRIV, Ass. Ross@, AcquaBeneComune
Giovinazzo, AcquaBeneComune Lecce.
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