domenica 12 febbraio 2012

Il prezzo dell'infanzia sul mercato del sesso




Immagine news

Ancora oggi si considera da "veri uomini" andare a "puttane". La novità è la crescente domanda di giovani, giovanissimi sia di sesso maschile che di sesso femminile. Non solo stranieri - più facili da aggirare o da convincere (anche con la tortura) perché privi di supporto familiare - ma anche italiani spinti dalla povertà o dal desiderio di uno stile di vita inaccessible.I bambini si affittano per le voglie malate degli adulti. L'infanzia ha un suo mercato e il prezzo sta diventando sempre più basso.
Un'illuminante mini rassegna sul fenomeno è stata pubblicata da ZeroViolenzaDonne, un sito (e un'associazione) che quotidiamente si occupa di diffondere un messaggio diverso contro la violenza sulle donne e un punto di vista diverso sulla relazione tra donne e uomini.
Sul fenomeno della prostituzione (anche minorile) in terra di Bari l'associazione Altramura ha organizzato un incontro che si è tenuto a marzo del 2011 con Leo Palmisano, autore de La città del sesso. Negli articoli che abbiamo letto (e che vi invitiamo a leggere) abbiamo ritrovato gli stessi schifosi meccanismi di controllo delle vittime della prostituzione: violenza fisica ma soprattutto piscologica da parte delle "madame" nigeriane ma anche - ed è questa una delle terribili novità - da parte di giovanissini che da vittime diventano carnefici. Una trasformazione che oltre la dignità li priva dell'umanità.  
Crediamo che non sia stato fatto abbastanza, soprattutto per evitare che ci siano sempre nuovi clienti: la prostituzione esiste perché c'è una domanda di sesso che prescide dalla "relazione". Il sesso non è concepito come rapporto tra due individui ma come un semplice "esercizio" solitario di piacere e dominio su un corpo. I clienti sono uomini (quasi tutti). E' evidente che qualcosa nell'educazione del "maschio" non funziona. E ne siamo tutti responsabili. 


Nessun commento: