sabato 14 marzo 2015

C’è De Luca e De Luca


 “Entrambi campani, entrambi incriminati, entrambi De Luca. Uno è da condannare l’altro da difendere!”

Vincenzo De Luca vince lo scorso 1 marzo le primarie del PD per la scelta del candidato presidente per la regione Campania. La vittoria di un personaggio espressione della vecchia politica mette in discussione ancora una volta l’attuale dirigenza politica. Non solo perché sono in corso dei procedimenti che lo accusano di corruzione, truffa aggravata, falso, associazione a delinquere e concussione ma anche perché De Luca lo scorso 21 gennaio è stato condannato dal Tribunale di Salerno per abuso d’ufficio ad un anno di reclusione ed interdizione dai pubblici uffici. Questo conferma come le primarie che dovevano essere lo strumento di partecipazione per i cittadini nella scelta del candidato, oggi invece rappresentano l’ennesimo meccanismo di “scambio di voti!”. Lo stesso Roberto Saviano aveva detto di non andare a votare, per contrastare questo sistema. Aveva consigliato di sabotare le primarie.

Sabotare, parola usata da un altro De Luca, Erri in questo caso, che rischia fino a cinque anni di carcere con l’accusa di “Istigazione a compiere atti illeciti”. In una sua intervista, infatti ha dichiarato: “La Tav va sabotata!” Poiché la popolazione della Val di Susa in difesa del proprio territorio è legittimata al sabotaggio (non violento) della Tav. La tratta Torino-Lione dovrebbe essere l’avanguardia tecnologica in merito al trasposto merci su rotaia è invece da 25 anni offuscata da innumerevoli contestazioni. In difesa del proprio territorio infatti la popolazione locale ha reso e rende difficile la realizzazione della Torino-Lione, protestando pacificamente e in molti casi "sabotando" il cantiere di Chiomonte, che secondo gli abitanti e dello stesso De Luca è un opera inutile, nociva e dannosa, utile esclusivamente all’affarismo di aziende collegate ai partiti. Ministri di questo e di altri governi hanno dichiarato la Tav un opera strategica per il paese. Strategico è un termine militare, infatti l’intera vallata ed il cantiere sono sotto presidio di forze armate. In altri termini opera strategica per il paese vuol dire sottratta al dissenso, dove si può utilizzare l’esercito e pertanto non si può protestare ed esprimere la propria opinione.



De Luca, come altri militanti NO TAV, resta incriminato per questo, per aver espresso il suo dissenso, allo stesso modo però l’accusa mossa nei suoi confronti sabota il suo diritto costituzionale di “Parola contraria”, la parola contraria è un dovere prima di essere diritto. Per questo se condannato Erri afferma che nel peggiore dei casi non si dichiarerà vittima. La vittima per ora è l’art. 21 della Costituzione italiana.



#iostoconerri #notav #primariePD

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