sabato 25 febbraio 2017

26.02.2017 CATENA UMANA SULLE SPONDE DEL PERTUSILLO



UNA CATENA UMANA SULLE SPONDE DEL PERTUSILLO
Raccogliamo l'invito ad un inizio di manifestazione cosciente.
Per non lasciare soli gli abitanti della Val d'Agri.
Perchè la distanza tra la puglia e la basilicata si annulla quando apriamo i rubinetti.
PERCHE' L'ACQUA STA ALLA TERRA COME IL SANGUE STA AL CORPO UMANO. #salvalacqua Condividi


giovedì 23 febbraio 2017






Non c'è Acqua da perdere.  
SUBITO MOZIONE SU QUALITÀ DELL'ACQUA
L'INVASO DEL PERTUSILLO È IN PERICOLO


A distanza di quasi un anno da quando il M5S Altamura consegnò la mozione sulla qualità dell'acqua (proveniente anche dall'invaso del Pertusillo) erogata nel nostro comune, quella mozione attende ancora di essere discussa.
La cronaca degli ultimi giorni e le immagini che arrivano dalla Val d'Agri ci danno ragione: l'invaso del Pertusillo (una delle sorgenti dell'acquedotto pugliese) è sempre più in pericolo.
Le attività antropiche (in primis le estrazioni petrolifere dei 27 pozzi che circondano l'invaso e quell del C.o.v.a.) vanno riviste alla luce dei gravi rischi per la salute dell'invaso.
ALTAMURA è la Città dell'Acqua (oltre che del pane). Nel suo statuto è sancito il diritto umano all'acqua. Il presidente del consiglio ed il sindaco dovrebbero tenerlo bene a mente e darsi da fare.

SUBITO DISCUSSIONE SU QUALITÀ ACQUA e controlli serrati per mezzo dell'ASL con pubblicazione dei risultati.
Subito dopo ci si attivi affinché la Regione Puglia (azionista unico di AQP spa) prenda seriamente quanto accade in basilicata.

Per Il 22 marzo prossimo "Giornata mondiale dell'acqua" si organizzi un consiglio monotematico congiunto con il comune di Matera che sia l'inizio di un percorso amministrativo condiviso tra Puglia e Basilicata. Perché l'acqua (pulita o sporca che sia) non si ferma al confine amministrativo.

mercoledì 22 febbraio 2017

Il Consiglio della Regione Puglia istituisce il tavolo tecnico paritetico per la gestione pubblica di AQP

Fa cadere le braccia la metamorfosi di chi sbraita quando è all'opposizione e si allinea alla "visione" giuridica dei poteri forti quando passa nelle file della maggioranza. 
Al consigliere regionale Enzo Colonna (che in più occasioni, in un passato evidentemente lontano, ha sostenuto le nostre battagli per li bene comune) ricordiamo che il movimento il Grillaio non ha mai fatto sconti a nessuno. NEL VIDEO SI PUO' APPREZZARE LA PRIMA VERSIONE DEL CONSIGLIERE COLONNA. Altri tempi!

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A questo link la versione riveduta e corretta:
http://intranet2015.consiglio.puglia.it/applicazioni/cedat85/streaming/sedute/asx/193_17317.asx

Comunicato stampa 

Il Consiglio della Regione Puglia

istituisce il tavolo tecnico paritetico
per la gestione pubblica di AQP


Il Comitato Pugliese “Acqua Bene Comune” insieme ad altre persone di associazioni/organizzazioni/gruppi aderenti alla campagna “Acqua e Democrazia” ieri, martedì 21 febbraio, ha presidiato, con una delegazione, il Consiglio regionale in cui – finalmente, dopo sei mesi di silenzio – è stato messo all’ordine del giorno l’istituzione del tavolo tecnico paritario per la ripubblicizzazione dell’Acquedotto pugliese il cui impegno era stato approvato già all’unanimità dal Consiglio regionale lo scorso 3 agosto.
Il Movimento 5 Stelle ha presentato una mozione volta a istituire un tavolo tecnico paritetico con esperti indicati dal Comitato pugliese “Acqua Bene Comune” e coordinato dal prof. Alberto Lucarelli – noto costituzionalista, estensore dei referendum del 2011, nonché unico in Italia ad aver operato la ripubblicizzazione di una società per azioni in azienda speciale nella sua qualità di Assessore ai Beni Comuni della città di Napoli - al fine di individuare soluzioni tecnico-giuridiche per approdare alla ripubblicizzazione di AQP SpA.
Purtroppo, la maggioranza ha espresso diverse posizioni.
In particolare, il Consigliere Enzo Colonna ha depositato una mozione per l'avvio di un percorso partecipato al fine di «continuare ad assicurare la gestione pubblica del servizio idrico integrato». Nella presentazione della mozione il Consigliere ha espresso posizioni che il Comitato Pugliese non condivide e aspramente contesta. Il Consigliere Colonna, infatti, ha posto il problema della forma giuridica come una questione non dirimente, non essenziale, “vecchia” e non centrale nell'attuale momento storico e per il futuro di AQP SpA. La cosa suona pretestuosa da un punto di vista politico – poiché lo stesso Consigliere nel 2011 sosteneva esattamente il contrario – e piuttosto “strana” da un punto di vista giuridico, insegnando il Consigliere Colonna diritto all’Università dovrebbe ben sapere (come siamo sicuri sappia) che le forme giuridiche non sono “neutre” ma che producono effetti diversi sul piano socio-economico e politico più in generale. Una società per azioni, avendo come obiettivo il conseguimento dell’utile, opererà scelte a questo finalizzate (distacchi, aumento delle tariffe, tagli del personale e delle unità operative, ecc.). Al contrario, l’azienda speciale, avendo come obiettivo contabile il pareggio di bilancio, agirà secondo criteri diversi a servizio dell’interesse pubblico. Del resto, la qualificazione del bene comune acqua – riconosciuta e posta a fondamento del suo intervento dal Consigliere – dovrebbe, invece, indurre a valorizzare l'esigenza di gestione democratica di tale bene. La democraticità della gestione può (e deve) trovare maggiore spazio in una forma pubblica (quale l'azienda speciale, sul modello di ABC Napoli ed Eau de Paris). Segnaliamo, quindi, con dispiacere la posizione del Consigliere Colonna e auspichiamo che le sue competenze tecniche siano poste al servizio della tutela dell'acqua bene comune e della necessaria ripubblicizzazione di AQP SpA anche ora che è in maggioranza, analogamente a quanto fece nel 2011 quando era forza di opposizione.
Il Consigliere Fabiano Amati ha, invece, presentato una mozione volta a impegnare la giunta a richiedere la cancellazione del termine di scadenza della concessione ad AQP SpA. Il Consigliere ha ricostruito – in maniera parziale, a dire il vero – il percorso di “risanamento” di AQP SpA, il tentativo di ripubblicizzazione operato dalla prima giunta Vendola con un tavolo paritetico e la bocciatura da parte della Consulta di alcuni articoli della legge proposta dal tavolo tecnico partitario con il Comitato pugliese e approvata dalla Regione con alcuni emendamenti presentati dallo stesso Amati, allora Assessore. Ricordiamo al Consigliere Amati che quell'esperienza, unica nel suo genere in Italia, si concluse con una rottura improvvisa da parte della Regione del confronto con i rappresentanti ed esperti del Comitato Pugliese “Acqua Bene Comune”/Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua e che – nonostante le numerose sollecitazioni di quest’ultimo – da allora nessun altro incontro con i rappresentanti istituzionali fu “concesso”.
Alla conclusione del dibattito, si è giunti a una proposta di mozione a firma congiunta, Movimento 5 Stelle, Noi a Sinistra per la Puglia e PD, votata ed approvata dal Consiglio, che contiene un piccolo passo avanti nel senso di quanto richiesto dal Comitato Pugliese “Acqua Bene Comune”. Il Consiglio Regionale impegna, infatti, la giunta – e, in caso d’inadempienza, l'ufficio di Presidenza – all'istituzione, entro 15 giorni, di un tavolo tecnico paritario tra rappresentanti dei gruppi consiliari e esponenti del Comitato Pugliese “Acqua Bene Comune”, aperto altresì ad altri enti e associazioni al fine di assicurare la gestione pubblica del servizio idrico integrato in Puglia in conformità con la volontà popolare espressa dal referendum del 2011, nonché a richiedere, in conferenza Stato-Regioni, la modifica della scadenza della concessione ad AQP SpA
Il Comitato vigilerà perché questo (limitato) impegno trovi, finalmente, attuazione e perché il tavolo tecnico sia diretto all’individuazione della migliore soluzione tecnica per raggiungere l'obiettivo politico della ripubblicizzazione dell'Acquedotto Pugliese SpA affinché questo diventi un ente pubblico e partecipato volto alla tutela quali-quantitativa delle acque e al rispetto del diritto umano all'accesso all'acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari, che possa scongiurare il distacco delle forniture senza la garanzia del diritto umano (come da due mesi accade a numerose utenze di Lecce e provincia), così come la continuità, ampiezza dei parametri e trasparenza dei controlli sulla qualità delle acque distribuite (rispetto alle quali tanti dubbi sorgono con riferimento all’invaso del Pertusillo e alla presenza di idrocarburi segnalata nuovamente e con dati allarmanti in questi giorni).
Quanto alla richiesta di modifica della scadenza della concessione auspichiamo che essa sia solo un tassello del percorso verso la ripubblicizzazione e non un diversivo per proseguire con disegni alieni al rispetto della natura di bene comune dell'acqua, quali il progetto di una multiutility o di un mostrum quale l'Acquedotto del Sud sul modello di soggetti quali Veolia e Suez, di cui si è appreso negli scorsi mesi attraverso la stampa.

Comitato pugliese “Acqua Bene Comune”

Aderenti alla campagna “Acqua e democrazia”

Comitato pugliese “Acqua Bene Comune”
AIAB, Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica
ABAP Puglia (Associazione Biologi Ambientalisti Pugliesi)
ARCI PUGLIA
Associazione “Laici comboniani” -  Lecce
Associazione “Sviluppo Sostenibile”
Attivisti a 5 stelle Martina Franca (TA)
Azione Civile -Ingroia
Banca Etica – Gruppo Iniziativa Territoriale (Bari)
Beni Comuni - Lecce
Beni Comuni - Taranto
Cobas - Com. di Base della Scuola Bari
Cobas, Confederazione dei Comitati di base
Collettivo EXIT di Barletta
Collettivo “Terra Rossa” di Lecce
Comitato “Acqua Bene Comune” - Lecce
Comitato Acqua - Palo del Colle (BA)
Comitato Acqua - Bari
Comitato “Beni Comuni” – Putignano (BA)
Comitato di Terra di Bari per il NO alla Riforma Costituzionale
Comitato NO TRIV Terra di Bari
Comitato per il rispetto della Costituzione – Putignano (BA)
Comitato “2sì acqua bene comune” – Terlizzi (BA)
Consulta Ambiente - Santeramo (BA)
ConvochiamociperBari
Coordinamento Campano per la Gestione Pubblica dell'Acqua
Coordinamento regionale “Acqua Pubblica Basilicata”
EUGEMA Onlus – Giovinazzo (BA)
Forum Ambiente e Salute – Lecce
Gravina 5 Stelle - Gravina in Puglia (BA)
Lecce Bene Comune
Masseria dei Monelli - Conversano (BA)
Missionari Comboniani - Bari
Missionari Comboniani – Lecce
Movimento Beni Comuni – Mesagne (BR)
Movimento “ilGrillaio” – Altamura (BA)
Movimento 5 Stelle Altamura
M5S Puglia
Popoli e Culture -
PRC - Bari
RifiutiZero Bari
USB - Bari

Prof. Riccardo Petrella, Institut Européen de Recherche sur la Politique de l'Eau, IERPE

venerdì 10 febbraio 2017

La partecipazione è “un teatrino”? Di cosa ha paura il Consigliere Amati?

All'indomani dell'utlimo consiglio regionale presidiato dalgi attivisti del Comitato pugliese AcquaBeneComune, Amati (che più volte durante il governo Vendola aveva fatto credere di voler dare voce ai cittadini) ha fatto delle dichiarazioni davvero spocchiose:
i comitati sarebbero il "teatrino della politica" 

di seguito la risposta del Comitato Pugliese:


 
La partecipazione è “un teatrino”?
Di cosa ha paura il Consigliere Amati?
            
            Il Consigliere Fabiano Amati ha un concetto di partecipazione piuttosto “elastico”, secondo la stagione politica e gli interessi da difendere. Dunque, ieri, durante il Governo Vendola - quando si accompagnava ai Movimenti e ai cittadini nelle conferenze e negli incontri in mezza Puglia come Assessore della giunta in primo piano per la ripubblicizzazione di AQP SpA (salvo poi bloccare il processo con emendamenti fuorvianti introdotti all’ultimo momento, votati dal governo e, poi, bocciati dalla Corte costituzionale; si veda il materiale su: www.laquanonsivende.blogspot.com) - la partecipazione non era “eccessiva” e finalizzata “al teatrino della politica” ma reputata adeguata a portare acqua al mulino di quella che poi si è rivelata la più indegna mistificazione sul tema: “la ripubblicizzazione dell’acquedotto pugliese”. Oggi, invece, poiché la partecipazione non è più in linea con la “narrazione” dominante del “palazzo” e contrasta gli interessi e gli obiettivi di alcune persone al governo della Regione, diventa “eccessiva” e finalizzata “al teatrino della politica”. Che dire? Un uomo per ogni stagione! Un concetto per ogni occasione!

Ma – poiché l’informazione veritiera e corretta è alla base di ogni scelta consapevole - andiamo alla sostanza, chiarendo punto per punto le inesattezze e le dichiarazioni rese dal Consigliere Fabiano Amati nel suo comunicato.

1.  Le leggi vigenti consentono la trasformazione dell’Acquedotto pugliese da Società per Azioni (società commerciale a scopo di lucro) in Azienda Speciale (ente di diritto pubblico non a scopo di lucro) come il caso di Napoli testimonia (dove ARIN SpA è stata trasformata nell’Azienda Speciale “Acqua Bene Comune”).
2.  La richiesta del tavolo tecnico congiunto da parte del Comitato pugliese “Acqua Bene Comune” e di tutte le associazioni/gruppi/comitati/organizzazioni/ecc. qui di seguito indicate, e proposta ieri, 7 febbraio, dal M5S alla Conferenza dei Capi gruppo, non è dovuta alla “foga […] di costruire falegnamerie” ma alla necessità di dare seguito a una delibera votata all’unanimità dal Consiglio regionale lo scorso 3 agosto e, dunque, - traducendo (anche per il Consigliere Amati) – alla necessità di rispettare le istituzioni e i cittadini!
3.  Chi ha un ruolo politico non può votare una cosa e dopo sei mesi non dare seguito e pensare che cada nel “dimenticatoio” perché questo significherebbe aver messo in atto un’azione deliberata per tenere momentaneamente “buoni” i cittadini (tanto prima o poi si sarebbero stancati di rivendicare) e nel frattempo “guadagnare” tempo per progetti altri. Ma, neanche noi – Consigliere Amati – in prima battuta crediamo nella malafede!
4.  L’eventuale proroga della concessione non preclude –sul piano né giuridico, né legislativo, né politico né, tantomeno, logico - la costituzione del Tavolo Tecnico congiunto per verificare la possibilità di ripubblicizzazione dell’Acquedotto pugliese. Del resto la costituzione del tavolo non rappresenta un ostacolo all’eventuale proroga di cui sopra. E allora, perché non dare seguito a una delibera adottata all’unanimità dal Consiglio Regionale e, dunque, anche da coloro che oggi si oppongono alla sua realizzazione?

Di cosa ha paura il Consigliere Fabiano Amati?
Che cosa temono coloro i quali oggi si oppongono alla costituzione del tavolo tecnico per la ripubblicizzazione (pur avendo votato ieri la delibera a suo favore)?
Chi c’è dietro l’accanimento di un Governo che non vuole dare corso a quanto il Consiglio regionale ha deliberato all’unanimità?

Queste sono le domande di fondo che noi cittadini dobbiamo porci, magari con l’aiuto di qualche giornalista incuriosito …. La partita non è “solo” il diritto umano all’acqua, la partita non è “solo” la modalità di gestione di un acquedotto costruito con soldi pubblici e con il sudore dei nostri nonni e delle nostre nonne, la partita è molto più grande ed è la democrazia.
Chi governa lo deve fare secondo le regole e non ignorando il volere dei cittadini, altrimenti abusa del suo potere! Chi governa deve onorare le istituzioni e non usarle a suo piacimento!

In nome della Democrazia e della sovranità popolare sancita dalla Costituzione (art. 1 comma 2)pretendiamo:

-          l’istituzione del Tavolo Tecnico Congiunto per la ripubblicizzazione dell’Acquedotto pugliese così come votato dal Consiglio Regionale all’unanimità lo scorso 3 agosto 2016;
-          il rispetto delle regole, delle leggi e delle istituzioni.



Aderenti alla campagna “Acqua e democrazia”

Comitato pugliese “Acqua Bene Comune”
AIAB, Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica
ABAP Puglia (Associazione Biologi Ambientalisti Pugliesi)
Associazione “Laici comboniani” -  Lecce
Associazione “Sviluppo Sostenibile”
Attivisti a 5 stelle Martina Franca (TA)
Azione Civile -Ingroia
Banca Etica – Gruppo Iniziativa Territoriale (Bari)
Beni Comuni - Taranto
Cobas – Confederazione dei Comitati di base
Collettivo EXIT di Barletta
Collettivo “Terra Rossa” di Lecce
Comitato Acqua - Palo del Colle (BA)
Comitato Acqua - Bari
Comitato di Terra di Bari per il NO alla Riforma Costituzionale
Comitato NO TRIV Terra di Bari
Consulta Ambiente - Santeramo (BA)
ConvochiamociperBari
Coordinamento Campano per la Gestione Pubblica dell'Acqua
Forum Ambiente e Salute – Lecce
Lecce Bene Comune
Masseria dei Monelli - Conversano (BA)
Missionari Comboniani Bari
Movimento Beni Comuni – Mesagne (BR)
Movimento “ilGrillaio” – Altamura (BA)
M5S Puglia
Popoli e Culture -
PRC - Bari
RifiutiZero Bari

Prof. Riccardo Petrella, Institut Européen de Recherche sur la Politique de l'Eau, IERPE

mercoledì 8 febbraio 2017

Voi a Sinistra, Essi a Destra... Noi per l'ACQUA PUBBLICA (e partecipata)




Niente da fare per l'OdG sul futuro di Acquedotto pugliese!! 
In conferenza dei capigruppo, il veto di 3 consiglieri NON CONSENTE DI DARE SEGUITO AD UNA MOZIONE approvata all'unanimità 6 mesi fa.

Grazie a  ENZO COLONNA - Noi a Sinistra per la Puglia, PAOLO PELLEGRINO - La Puglia con Emiliano e SABINO ZINNI - Emiliano Sindaco di Puglia, la discussione è rinviata (si spera) al 21 p.v.

Ieri (fuori dal consiglio regionale) si è scritta l'ennesima brutta pagina 
per la nostra Regione, la classe politica pugliese e soprattutto per la democrazia partecipativa fatta di persone reali che ancora resistono in un mondo di LIKES, ACCOUNT ed AVATAR.

E' stato triste constatare la virata inspiegabile del consigliere altamurano Enzo Colonna che pure in passato aveva condiviso alcune battaglie con i comitati dell'Acqua (Raccolta firme per i referendum del 2011 e modifica dello Statuto comunale nel 2010).
Ancora più imbarazzante leggere le spiegazioni con le quali il consigliere Colonna ha cercato di giustificare il suo voto contrario. 
Ci chiediamo se il "cambiamento" non sia il prezzo dell'essere maggioranza e ci auguriamo un rapido rinsavimento. 
La battaglia per la difesa del diritto all'acqua e per una gestione partecipata del servizio idrico non ammette compromessi di sorta.  
La battaglia per difendere il diritto all'acqua potabile di buona qualità non si sposa a giorni alterni.

P.S.: curiosa la posizione contrastante di un altro consigliere di "Sinistra Italiana"

Di seguito il comunicato del comitato Pugliese AcquaBeneComune:
"Questa mattina, in concomitanza con la conferenza dei capigruppo, si è tenuto fuori dagli uffici del Consiglio Regionale un presidio convocato dal Comitato Pugliese Acqua Bene Comune. Si è socializzato lo stato delle cose, le preoccupazioni rispetto all'imminente scadenza dell'affidamento della gestione del servizio idrico alla società in house (cui seguirà, salvo sorprese, una gara d'appalto) e della prospettiva di ripibblicizzazione di Aqp auspicata dal Comitato e non solo.
La conferenza dei capigruppo aveva il compito di decidere se portare o meno in discussione all'odierno Consiglio Regionale le modalità di istituzione del tavolo tecnico paritario (composto da istituzioni e cottadinanza) per la ripubblicizzazione di Aqp, a seguito della mozione votata all'unanimità nel Consiglio Regionale del primo agosto scorso.
Il veto posto dalle due liste civiche del presidente Emiliano e di "Noi a sinistra per la Puglia" ha nei fatti rinviato la discussione al prossimo Consiglio Regionale, convocato in data 21 febbraio.
Il prrsidio fuori ha fatto quindi un punto organizzativo. Si propone di convocare un'altra assemblea regionale aperta a tutti e tutte in data 18 febbraio (luogo e orario da definire, ma sicuramente nel pomeriggio), e nel caso in cui il 21 febbraio il Consiglio Regionale affossi il tavolo tecnico, istituirne uno "popolare", coinvolgendo giuristi, costituzionalisti e sindacati sensibili alla vertenza.



martedì 7 febbraio 2017

Comitato pugliese AcquaBeneComune ai consiglieri regionali



Gentilissimo/a Consigliere/a,
Le scriviamo perché in data 3 agosto 2016 il Consiglio Regionale ha votato all'unanimità una mozione per l'istituzione di un tavolo tecnico cui parteciperebbero istituzioni e cittadinanza, volto alla trasformazione di Aqp da società per azioni (quindi una forma giuridica che risponde al diritto privato che ha come obiettivo il profitto) ad azienda speciale che, avendo come obiettivo legale, il pareggio di bilancio, già escluderebbe a priori ogni forma di speculazione.
Questo in un contesto in cui la tariffa è in costante aumento e, annualmente, si contano in media 5000 distacchi del servizio per morosità senza che sia garantito il minimo vitale necessario alla soddisfazione del diritto umano all’acqua potabile.
Si tratta di un passaggio, come Lei saprà, per nulla superfluo, ma che rispetterebbe la volontà popolare chiaramente espressasi con i referendum del 2011, quando il 53% degli aventi diritto pugliesi si espresse contrariamente alla gestione a scopo di lucro del servizio idrico integrato.
Peraltro, occorre ricordare che se entro 2018 (termine della concessione della gestione ad AQP Spa) non vi saranno importanti cambiamenti di rotta, partirà automaticamente la gara d'appalto per la nuova gestione. E nulla impedirà a un privato di subentrare all'attuale gestione in house. E' compito della Politica impedire tutto ciò e, ripetiamo, rispettare e salvaguardare il volere popolare.
Siamo qui a scriverLe perché, nonostante il voto unanime del Consiglio Regionale, la giunta non ha ancora dato seguito alla prima convocazione del tavolo tecnico.
Le chiediamo quindi, in virtù del Suo status di eletto/a dal popolo, di dare seguito e rispettare l'ordine del giorno dello scorso 3 agosto 2016, esprimendosi a favore della costituzione del tavolo tecnico congiunto per verificare le modalità di ripubblicizzazione dell’acquedotto pugliese.
Peraltro, dal 2010 giace agli atti una proposta di legge che, se ripulita di alcuni emendamenti inseriti di certo non per volontà del Comitato Pugliese “Acqua Bene Comune”, potrebbe davvero far tornare l'acquedotto dei pugliesi nelle mani dei pugliesi. Del resto in Europa e in Italia questo percorso di ripubblicizzazione. è già stato intrapreso con ottimi risultati.
Il nostro motto è: “Si scrive acqua, si legge democrazia”. Crediamo che Lei, democraticamente eletto/a a rappresentare i cittadini pugliese possa comprenderne meglio di ogni altro il senso profondo.

Comitato pugliese “Acqua Bene Comune”
AIAB, Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica
ABAP Puglia (Associazione Biologi Ambientalisti Pugliesi)
Associazione “Sviluppo Sostenibile”
Attivisti a 5 stelle Martina Franca (TA)
Azione Civile -Ingroia
Banca Etica – Gruppo Iniziativa Territoriale (Bari)
Beni Comuni - Taranto
Cobas – Confederazione dei Comitati di base
Collettivo EXIT di Barletta
Collettivo “Terra Rossa” di Lecce
Comitato Acqua - Palo del Colle (BA)
Comitato Acqua - Bari
Comitato di Terra di Bari per il NO alla Riforma Costituzionale
Comitato NO TRIV Terra di Bari
Consulta Ambiente - Santeramo (BA)
ConvochiamociperBari
Forum Ambiente e Salute – Lecce
Lecce Bene Comune
Masseria dei Monelli - Conversano (BA)
Missionari Comboniani Bari
Movimento Beni Comuni – Mesagne (BR)
Movimento “ilGrillaio” – Altamura (BA)
M5S Puglia
Popoli e Culture -
PRC - Bari
RifiutiZero Bari

Prof. Riccardo Petrella, Institut Européen de Recherche sur la Politique de l'Eau, IERPE


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Comitato pugliese "Acqua Bene Comune"

domenica 5 febbraio 2017

L'ACQUEDOTTO PUGLIESE E' IN PERICOLO!!! APPELLO alla mobilitazione



Appello alla mobilitazione
per la ripubblicizzazione dell’Acquedotto Pugliese
per l'affermazione del diritto umano all’acqua potabile
per tutelare la qualità dell'acqua dai rischi delle trivelle petrolifere


L'ACQUEDOTTO PUGLIESE E' IN PERICOLO!!!


Organizza un'assemblea in Comune, in parrocchia, a scuola...
Informarsi è il primo passo per agire: Occorre una grande mobilitazione
per SALVARE l'Acquedotto Pugliese dalla privatizzazione



IL FUTURO DELL'ACQUEDOTTO PUGLIESE E' ANCORA UNA VOLTA NELLE NOSTRE MANI. In passato, la mobilitazione diffusa e determinata dei cittadini organizzati ha impedito il peggio e fermato pericolose derive!
E' successo quando la Regione Puglia voleva istituire la figura del magistrato dell’acqua (che avrebbe ridotto trasparenza e controllo), quando la Regione si era candidata a ospitare il Forum Mondiale dell'ACQUA promosso dalle multinazionali che diffondono la visione dell’acqua come bene economico (!); quando si impedì di votare la mozione Maniglio che avrebbe aperto l'AQP ai capitali privati...
Oggi, come allora, il nostro Acquedotto, costruito con i sacrifici dei nostri nonni e bisnonni, è utilizzato come merce di scambio elettorale. Emiliano, come Vendola, continua a scherzare con l'acqua. Quello (Vendola) con le filastrocche (senza peraltro dar seguito a una ripubblicizzazione che era possibile e necessaria già 10 anni fa!), questo (Emiliano) che dice tutto e il contrario di tutto pur di costruire un'immagine di sé che sia piacevole e mediaticamente accettata, ma senza scontentare nella sostanza i poteri forti.
Oggi, come ieri, saremo vigili e terremo informati i cittadini su quanto accade in Regione ma, soprattutto, saremo pronti alla mobilitazione.
C'è bisogno del contributo di tutti noi, anche se piccolo, perché la riattivazione di ognuno di noi può fare la differenza.

Oggi il nostro acquedotto è più che mai in pericolo. Con il 2018 arriverà la scadenza della la gestione di Aqp Spa, e vi sarà una gara d'appalto, che ne potrebbe sancire la definitiva privatizzazione. A tutto questo si aggiunga la miopia di chi, oggi come ieri, non si preoccupa della salvaguardia delle risorse (vedi Invaso del Pertusillo sul cui pende la spada di Damocle di 27 pozzi petroliferi).

Abbiamo poco tempo per scongiurare scenari bui. Da mesi chiediamo alla Regione Puglia di istituire il tavolo tecnico paritetico (con i comitati) per la ripubblicizzazione di AQP SpA (così come approvato all’unanimità dal Consiglio Regionale lo scorso 3 agosto). Fino a oggi, però, tale rivendicazione è rimasta inascoltata. Nel frattempo il Presidente Emiliano rilascia dichiarazioni non veritiere – come “l’AQP è un’azienda pubblica” (è invece è una società per azioni a capitale pubblico!) – e che ci lasciano perplessi: “L'AQP SpA non si può ripubblicizzare perché è troppo grosso” (sic!). Tutto questo mentre i cittadini che non possono pagare si vedono staccare la fornitura idrica (come in queste settimane accade a Lecce e provincia) e le bollette continuano ad aumentare (di circa il 20% negli ultimi 4 anni, percentuale che si va ad aggiungere all’ulteriore 20% registrato nei quattro anni precedenti).

Non vogliamo un acquedotto pugliese che sia una holding né una multiutility aperta anche al mercato dei rifiuti e dell’energia, e nemmeno una società per azioni che calpesti il diritto vitale ed umano all’acqua potabile.
Vogliamo, invece, un acquedotto che sia realmente pubblico e partecipato.
Vogliamo che la Regione Puglia segua com maggiore interesse lo stato di salute degli acquiferi ed rischi derivanti dalle estrazioni petrolifere attorno all'invaso del Pertusillo.


Per questo, vi invitiamo ad aderire alla campagna ACQUAeDEMOCRAZIA (telematicamemte, ma soprattutto fisicamente) inviando una mail a:
segreteriareferendumacqua@gmail.com a sostegno del percorso di ripubblicizzazione dell’acquedotto pugliese e di affermazione del diritto all’acqua potabile, indicando NOME, ASSOCIAZIONE/ORGANIZZAZ./COMITATO/GRUPPO di appartenenza, TERRITORIO DI APPARTENENZA

COSA PUOI FARE:
  1. Organizzare un incontro pubblico per INFORMARE;
  2. Promuovere un Consiglio comunale monotematico per INFORMARE anche le istituzioni;
  3. PARTECIPARE ALLE ASSEMBLEE, ai SIT-IN, alle manifestazioni del Comitato Pugliese AcquaBeneComune

Perché si scrive acqua e si legge democrazia.


PROSSIMO APPUNTAMENTO:
martedì 7 febbraio ore 10.00. Presidio per un acquedotto davvero pubblico!
Davanti al Consiglio Regionale Puglia · Bari
Chiederemo che una delegazione partecipi al Consiglio regionale

Aderenti alla campagna Acqua e democrazia”


Comitato pugliese “Acqua Bene Comune”
AIAB, Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica
ABAP Puglia (Associazione Biologi Ambientalisti Pugliesi)
Associazione “Sviluppo Sostenibile”
Attivisti a 5 stelle Martina Franca (TA)
Azione Civile -Ingroia
Banca Etica – Gruppo Iniziativa Territoriale (Bari)
Beni Comuni - Taranto
Collettivo “Terra Rossa” di Lecce
Comitato Acqua - Palo del Colle (BA)
Comitato Acqua - Bari
Comitato di Terra di Bari per il NO alla Riforma Costituzionale
Comitato NO TRIV Terra di Bari
Consulta Ambiente - Santeramo (BA)
Forum Ambiente e Salute – Lecce
Lecce Bene Comune
Masseria dei Monelli - Conversano (BA)
Missionari Comboniani Bari
Movimento Beni Comuni – Mesagne (BR)
Movimento “ilGrillaio” – Altamura (BA)
M5S Puglia
Popoli e Culture -
PRC - Bari
RifiutiZero Bari


giovedì 2 febbraio 2017

INCENERITORI E BIOMASSE BRUCIANO IL FUTURO... ANCHE LE MAGGIORANZE




Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa del Movimento 5 Stelle Altamura in merito agli inceneritori ed alle centrali a biomasse.
Siamo in un periodo in cui basta il prefisso "BIO" sembra pulire/legittimare anche le peggiori pratiche. E' il caso di fare un po' di chiarezza. Occorre porre un freno alle #Biocazzate,
INTANTO, come ricorda giustamente Pietro Masi, la nostra petizione "NON BRUCIATECI IL FUTURO" aspetta da 3 anni di essere discussa in consiglio comunale


 
 
 
comunicato stampa
 
L’ultimo consiglio comunale si è sciolto in anticipo: Sindaco e 4 consiglieri fanno mancare il numero legale

LOIZZO VUOL PARLARE DI INCENERITORI A BIOMASSE: SINDACO E PARTE DELLA MAGGIORANZA LO BRUCIANO.
QUAL E' LA POSIZIONE DELLA MAGGIORANZA IN MERITO?

Alla richiesta di inversione dei punti all’odg, per anticipare la discussione sulle centrali a Biomasse, proposta da Loizzo, il Sindaco e quattro consiglieri di maggioranza abbandonano l’aula facendo venir meno il numero legale. Tralasciando ogni speculazione meramente elettorale, qualche considerazione sull'argomento ci teniamo a farla.
Produrre energia attraverso la combustione di checchessia è una delle pratiche più impattanti per l'ambiente e per le persone che in quel territorio vivono.
Uno studio dell'università di Bari nel 2007 (Studio per la valorizzazione energetica di biomasse agro forestali nella Regione Puglia - ISBN 978-88-89010-06-8) evidenzia come una terra senza foreste e senza alberi non possiede una quantità di biomasse tali da giustificare la costruzione di nuove centrali. Quali biomasse brucerebbero? E' lecito pensare che comincerebbe a viaggiare sulle nostre strade un numero spropositato di TIR per consentire l'arrivo di combustibile di varia natura. Il pezzo forte della maggioranza Forte, colui che siede in Consiglio da diversi anni farebbe bene ad esplicitare la sua posizione in merito alle centrali a biomasse.
Trattasi, infatti, di un terreno assai scivoloso, a cavallo tra la materia energetica e quella dei rifiuti e non di rado finisce per essere attenzionata dalle cosiddette ecomafie che in molti territori hanno fatto un sacco di quattrini sulla pelle dei cittadini.
Qualche anno fa Loizzo aveva diffidato il commissario prefettizio di Santeramo dall’approvare, con apposita delibera commissariale, lo schema della convenzione e dell'atto di impegno tra il Comune di Santeramo in Colle e la ditta (sempre santermana) che aveva progettato una centrale a biomasse nel comune di Santeramo al confine con quello altamurano.Era la fine del 2011 e Loizzo alle centrali a biomasse diceva chiaramente NO. Ora sarebbe interessante conoscere la sua posizione oltre che quella della maggioranza e magari anche di qualcuno della minoranza.
I vari pezzi del carrozzone forte (sempre meno forte!) farebbero bene a preoccuparsi di come evitare che gli altamurani continuino a pagare l'ecotassa più alta. Non ci servono centrali a biomasse, ma strumenti per incrementare la raccolta differenziata a cominciare dalle Isole Ecologiche già finanziate anni fa, mai realizzate ed oggi rifinanziate (per fortuna) dalla Regione.
A Loizzo in veste di presidente della prima commissione vorremmo ricordare che questi sono argomenti per i quali è necessario il massimo coinvolgimento della città e a tal proposito c'è una petizione popolare “NON BRUCIATECI IL FUTURO” che da quasi tre anni attende di essere discussa e ricevere risposte.